Ha rischiato la sua vita per salvarne 74. Ha rischiato di cadere sotto il fuoco dei talebani per permettere a dei suoi connazionali e non di salire a bordo di un velivolo del 14 Stormo a Kabul e far sì che questo decollasse. L’eroe dei nostri giorni, oggi insignito della medaglia d’argento al valore aeronautico, alla presenza del Ministro della Difesa Guido Crosetto e dei vertici della Difesa e della Forza Armata, è di Montemesola e ha 33 anni. E’ un Fuciliere dell’Aria e si chiama Michele Guida.
Michele Guida è Aviere Capo di stanza a Martina Franca, Battaglione dei Fucilieri dell’Aria del 16 Stormo. Un reparto particolare e altamente specializzato che opera in missioni in giro per tutto il mondo e quasi in totale anonimato, anonimato però che li vede esporre la propria vita per la bandiera sulla quale hanno giurato e per salvare altre vite. Esempio di senso del dovere e abnegazione, lo stesso che Michele ha dimostrato in Afghanistan, esponendosi con immenso coraggio e riuscendo nel suo intento.
L’Aviere Capo Guida ha ricevuto l’onorificenza questa mattina a Guidonia in occasione della cerimonia per l’anniversario “100+1” dell’Aeronautica Militare. Un momento celebrativo della forza armata alla presenza di personalità istituzionali. Con lui quel giorno a Kabul, nella sua squadra c’erano anche altri pugliesi, da Grottaglie, Taranto, Martina Franca e Francavilla Fontana che hanno già ricevuto l’onorificenza in altra occasione. Si tratta del Sergente Maggiore Francesco Paolo De Tommaso, Capitano Enrico Jackson, Sergente Maggiore Daniele Miccoli, Aviere Capo Filippo Francesco Spinelli.
L’Aviere Capo Guida è insignito di medaglia d’argento al valore aeronautico con la seguente motivazione: “Componente di una squadra di Fucilieri dell’Aria, in missione a bordo di un velivolo da trasporto del 14° Stormo, a causa della rapida avanzata dei talebani alla conquista dei territori dall’Afghanistan, veniva impiegato in una pericolosa e complessa missione finalizzata all’evacuazione di connazionali e collaboratori civili afghani dall’aeroporto di Kabul. Nel momento di massima concitazione, mentre anche il velivolo italiano veniva circondato dalla popolazione in fuga con l’intento di salirvi a bordo, unitamente alla propria squadra e nonostante il rischio di essere bersaglio del fuoco nemico, riusciva a isolare ogni varco di accesso all’aeromobile garantendo l’imbarco di 74 persone e il successivo decollo. Chiarissimo esempio di professionista, palesava grande coraggio e fronteggiava con estrema efficacia e perizia situazioni inedite e altamente pericolose”.
Nel pomeriggio i medagliati saranno ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.