Nell’ambito del Progetto “Scuole Sicure” il Commissariato C. Colombo ha tenuto un incontro con gli studenti lavoratori stranieri del Centro Provinciale di Istruzione “CPIA” sede “Armellini” di Largo Beato Placido Riccardi nr. 13, con la partecipazione anche degli studenti della sede principale “Palestro” sita nell’omonima Via. L’evento condiviso dal Dirigente del Commissariato Commissario Capo della Polizia di Stato Scali dr. Vittorio, veniva organizzato, peraltro primo nel suo genere a Roma, dal Commissario Capo della Polizia di Stato COLACICCO Antonella, a cui la Dirigente scolastica si era rivolta poiché già in passato aveva usufruito degli incontri di “Scuole Sicure” conseguendo i risultati sperati cosa che si auspicava anche per gli studenti lavoratori stranieri in quanto rilevava mancanza di rispetto dei diritti e dei doveri. I partecipanti, circa 90 di età compresa tra i 16 e i 40 anni, provenivano da varie nazionalità Afghanistan, Sudafrica, Ghana, Egitto , Bangladesh, Romania, Marocco, Russia, Cile, Perù, Romania. All’evento partecipavano oltre alla vice dirigenza scolastica, vari docenti tra cui quello sul Bullismo, il Responsabile del Plesso, un Avvocato e un Ufficiale della Polizia Argentina in congedo. Coadiuvavano l’organizzatrice il Vice Isp. della Polizia di Stato Consoli Yanez, del Commissariato Colombo mentre consentiva l’autorevolezza dell’avvenimento il Dirigente Superiore della Polizia di Stato Comandante del Reparto Mobile di Roma consentendo la partecipazione del Vice Isp. Tecnico della Polizia di Stato CHAOUI Yassin e il Sov.te della Polizia di Stato GARAU David. Venivano trattati argomenti quali il principio di legalità, la Costituzione Italiana e sul Codice Rocco, l’identificazione con conseguente esibizione dei previsti documenti, il reato e le sue forme. In particolare il V. Ispettore Tecnico nato in Italia da genitori di origine del Marocco, forniva un valido apporto in lingua araba che risultava molto stimolante per gli studenti presenti in quanto riuscivano a comprendere perfettamente ogni concetto trasmesso. Il fine dell’incontro raggiungeva il suo apice ovvero che il “rispetto delle leggi” nel nostro Paese rappresenta la massima garanzia di libertà e lo strumento per ottenere affermazione. I presenti fanno parte di quella categoria che hanno lasciato la propria casa per sfuggire da qualcosa di terribile, in cerca di un futuro migliore, affrontando viaggi pericolosi nella speranza di approdare in un paese accogliente, dove trovare lavoro e vivere serenamente. Molti partecipanti hanno visto l’intervento come una seconda “chance” oltre ad essersi “sentiti accolti” già da dopo gli sbarchi, provenienti da viaggi estenuanti e costosi a volte terminati in tragedie in mare. L’Italia è una meta tanto desiderata poiché rispetta i “diritti umani”, ripudia la guerra, le donne godono di pari diritti con l’altro sesso, non esistono i matrimoni combinati in cui vengono date in sposa bambine ad uomini adulti e dove i giovani hanno il diritto allo studio, tutte forme per valorizzare l’inclusione sociale e l’eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione. Studiando ed imparando la lingua italiana, le leggi dello Stato, le materie di approfondimento scolastico e quelle che insegno loro un mestiere, vedono uno spiraglio per raggiungere il sogno di una vita migliore.