«Schedatura e manganello facile. Con queste due parole Gad Lerner non ha perso occasione per offendere la Polizia di Stato intervenuta a Milano per identificare dei manifestanti presentatisi sul posto in numero maggiore rispetto a quanto annunciato dal promotore dell’evento alla Questura. Ciò che hanno fatto i colleghi della Digos rientra nell’ordinaria amministrazione a tutela dell’ordine pubblico, non si tratta di repressione né di limitazione della libertà».
Così Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«Gad Lerner confonde lo Stato di diritto con lo Stato di polizia e lo fa, nella sua consapevole ignoranza strumentale in materia, visto che non è nuovo ad attacchi sfrontati nei confronti di chi indossa l’uniforme. Per colpire Piantedosi, evidentemente di estrazione politica opposta, Lerner ha pensato bene di etichettare come violenti tanti uomini e donne che servono il Paese, il nostro, quello in cui vigono regole e leggi che Lerner dall’alto dei suoi pulpiti, dovrebbe conoscere. Chieda scusa alle forze di polizia, ma sappiamo per certo che non lo farà. L’umiltà – conclude – non appartiene ai paladini del diritto ad offendere, ancor più quando questi sono ignoranti, nel senso che ignorano la materia che si accingono a commentare»