Carabinieri a Sanremo 2024, con la canzone “Tu vuò fa l’americano”. In relazione al video che sta circolando in maniera virale sui social e sulle piattaforme di messaggistica istantanea, che vede elementi della Banda dell’Arma suonare e cantare per strada il famosissimo brano di Renato Carosone “Tu vuò fa’ l’americano” e che sta scatenando l’indignazione di taluni a fronte dell’apprezzamento di talaltri, la posizione del Nuovo Sindacato Carabinieri è semplice ma articolata. In linea di principio, siamo favorevoli a qualunque iniziativa che avvicini l’Arma dei Carabinieri ai cittadini, facendo apparire i carabinieri come uomini dotati di umanità, simpatia e leggiadria, estirpandoli dalla narrazione di chi vuole dipingerli come uomini burberi, talvolta ottusi, protagonisti di barzellette che non fanno più ridere nessuno o, addirittura, dipinti come il terrore dei bambini che fanno i capricci, come spesso sentiamo dire da alcuni genitori.
Detto questo, bisogna smettere di utilizzare 2 pesi e 2 misure sia da parte dell’Amministrazione, che da parte dei colleghi che spesso si fanno cogliere da una facile, superficiale e scomposta indignazione. Quando abbiamo manifestazioni di qualunque genere che attirano simpatie del cittadino verso l’Arma dei Carabinieri o le Forze Armate in genere, che umanizzano il militare che è un appartenente alla società e non ne è avulso, queste vanno valorizzate anche quando nascono da iniziative spontanee che non ledono in alcun modo l’immagine della nostra istituzione.
Mi riferisco ad altri episodi che hanno scatenato l’ira dei soliti vecchi tromboni del politicamente corretto (quando riguarda gli altri e non sé stessi), per esempio quella simpatica scenetta dei 2 carabinieri di pattuglia che salvarono un cane abbandonato e che fattolo salire sul sedile posteriore dell’auto di servizio per portarlo da chi poteva accudirlo, dialogavano con il cagnolino trattandolo simpaticamente come “arrestato”. Un video bellissimo e simpaticissimo che diventò virale ma che in maniera del tutto spropositata portò alla punizione disciplinare per i due colleghi di cui ci occupammo in tutte le sedi, facendo le nostre rimostranze per una errata e sproporzionata interpretazione della scala gerarchica che ritenne lesivo quell’innocuo video. Oppure la vicenda della malcapitata Tenente di Vascello della Marina Militare che nel 2020 a Taranto ballò la canzone “Jerusalema” con gli allievi che avevano fatto il giuramento. Venne trasferita, perseguita disciplinarmente e anche penalmente, e ha dovuto aspettare anni per essere assolta e veder riacquistata la dignità di Ufficiale dopo essere stata abbandonata dai vertici della marina Militare in nome di una inesistente lesione dell’immagine dell’Istituzione.
Pertanto ben vengano tutte le manifestazioni che avvicinano il cittadino alle sue Forze Armate, comprese quelle che spontaneamente ogni giorno sono poste in essere dai militari di ogni Forza Armata, tenendo presente del ritardo culturale che abbiamo nei confronti delle Forze Armate degli altri paesi democratici e occidentali dove balletti ed esibizioni canore sono all’ordine del giorno e non destano nessuno scandalo se non nella testa di chi vive incatenato dentro vecchie gabbie mentali (salvo quando non tocca a loro essere nell’occhio del ciclone). A noi desta scandalo chi delinque, chi depista, chi commette reati infangando la propria uniforme, perché sono questi i comportamenti che ledono l’immagine dell’istituzione. W la Banda dell’Arma, W le Fanfare dell’Arma, W i Carabinieri onesti che lavorano per strada in tutte le Organizzazioni dell’Arma.
Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri