Si chiama Innocenzo Cristian Ricci, ha 25 anni ed è originario di Taranto.
Il suo sogno era quello di indossare la divisa dell’Arma dei Carabinieri, sogno andato in frantumi lo scorso marzo quando la commissione medica lo ha giudicato non idoneo per una otite scleroadesiva con perdita uditiva mono laterale e per indice di massa corporea minore di 20.
Il giovane infatti, alla bia (esame effettuato in sede concorsuale) registrava un indice di massa corporea pari a 19,9. Come lo stesso ha sottolineato è stato scartato per circa 200grammi, il peso di un IPhone 14!
Cristian ha partecipato al concorso 4189 allievi Carabinieri. Ha superato le prove scritte, a febbraio ha superato le prove fisiche e a marzo è stato sottoposto a visite mediche, per le quali aveva già prodotto referti, analisi e anche un esame audiometrico risultato nella norma.
Un esame audiometrico però che l’ufficiale medico otorinolaringoiatra dell’Arma ha voluto ripetere diagnosticando una otite scleroadesiva e una perdita uditiva superiore a 35 decibel.
Successivamente, alla visita generale, il giovane é stato ritenuto di “gracile costituzione” poiché il suo indice di massa corporea era pari a 19,9 e non 20 (requisito richiesto).
Tornato in Puglia il giorno seguente e con l’intenzione di ricorrere al TAR Lazio, il 25enne si è recato da una nutrizionista per ripetere la bia che ha fornito un risultato diverso (20,2 circa). La stessa nutrizionista ha poi certificato al giovane che l’indice di massa corporea, secondo le direttive dell’OMS, è da considerarsi nella norma a partire da 18,5.
Oltre alla nutrizionista, il 25enne ha effettuato due visite otorinolaringoiatriche con esame audiometrico.
La prima presso un ospedale pubblico, dove a visitarlo è stato proprio il primario dell’UOC, mentre la seconda privatamente presso un luminare.
Entrambi, non conoscendosi tra loro e secondo scienza e coscienza hanno escluso categoricamente l’otite scleroadesiva, ritenendo il giovane normoacusio.
Dunque, la diagnosi dell’ufficiale medico non sarebbe stata corretta.
Presentato ricorso al TAR, sebbene i giudici abbiano riconosciuto il carteggio prodotto, atto a sconfessare la diagnosi dell’ufficiale medico, non hanno ammesso del tutto il ricorso in quanto la misurazione dell’indice di massa corporea è un accertamento irripetibile e che il giovane avrebbe dovuto al massimo ripetere al momento stesso in struttura pubblica convenzionata col sistema sanitario nazionale.
”Come se in Italia non esistessero le liste d’attesa” ha giustamente tuonato il 25enne nel suo video diffuso sui social.
A seguito di quanto subito e dell’ultima speranza sfumata con il rigetto del ricorso, il giovane ha inviato una pec al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro della Difesa Guido Crosetto e al Comandante Generale dell’Arma Teo Luzi, nella speranza di una risposta.
”Non ho inviato la pec affinchè cambiassero il mio destino concorsuale – dice il giovane – avrei voluto quantomeno una risposta, un minimo di considerazione. Invece sono stato totalmente ignorato”.
Di seguito il video integrale