“Sono trascorsi 20 anni da quell’attentato, il peggiore verso l’Arma dei Carabinieri. Quei colleghi li piangiamo ancora; rabbia, dolore e sgomento sono forti come allora. Abbiamo il dovere di ricordare e raccontare chi erano i nostri colleghi, perché erano lì e il senso della loro missione per la quale hanno pagato con il bene più prezioso: la loro vita”.
Così Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) sul ventennale della strage di Nassiriya in cui sono rimasti uccisi 12 Carabinieri, 6 dei quali da lì a poco sarebbero tornati a casa.
“Sono ferite ancora aperte e che il tempo trascorso non potrà mai cancellare. Il sacrificio di 12 Carabinieri, Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi e Alfonso Trincone non può essere dimenticato. Per questo motivo – conclude il sindacalista – ci uniamo all’appello delle famiglie dei caduti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Premier Giorgia Meloni, affinché sia riconosciuta alle vittime la medaglia d’oro al valor militare”.