(Adnkronos) – Un'intesa per garantire il rilascio di un gran numero di ostaggi detenuti da Hamas a Gaza appare ancora vaga, nonostante continuino attivamente i negoziati che coinvolgono Stati Uniti, Israele, Qatar e Hamas. Anche l'Egitto ieri ha annunciato di essere vicino a chiudere un accordo per una tregua umanitaria a Gaza sulla base di uno scambio che prevede il rilascio di ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi. Ma Non c'è alcuna prospettiva che Israele accetti una pausa prolungata dei combattimenti senza che venga rilasciato un numero sostanziale di ostaggi, ha dichiarato alla Cnn un funzionario statunitense. E del resto è stato lo stesso premier israeliano Benjamin Netanyahu a ribadire ieri che "non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi". Sul fronte opposto anche Hamas continua a tenere il punto. "Ribadiamo che l'unica strada" per il rilascio degli ostaggi "è un accordo globale per lo scambio totale o parziale dei prigionieri", ha fatto sapere Abu Obeida, portavoce delle Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas. I colloqui finora hanno prodotto molte idee, tra cui il rilascio di circa 10-15 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di uno o due giorni, hanno detto fonti diplomatiche, precisando però che a oggi una simile proposta non era ancora sul tavolo. Un funzionario israeliano ha detto che Tel Aviv è "pronto a una pausa" se ci sarà la certezza che Hamas "è seriamente intenzionato a rilasciare gli ostaggi". Quello che non è chiara è la durata della pausa che Israele sarebbe disposto ad accettare e quale sarebbe il numero accettabile di ostaggi rilasciati. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)