(Adnkronos) –
La figura di Gioacchino da Fiore è più viva che mai. Nel cuore della Sila, a San Giovanni in Fiore (Cosenza) – città che l'abate e teologo fondò nel XII secolo, sancendo un legame perdurante nei secoli – si susseguono iniziative e opere dedicate al filosofo che Dante ha inserito nel XII canto del Paradiso, tra gli Spiriti sapienti della seconda corona, definendolo 'il calavrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato'. "La nostra città è indissolubilmente legata alla figura di Gioacchino da Fiore", spiega all'Adnkronos Rosaria Succurro, sindaca di San Giovanni in Fiore nonché presidente della Provincia di Cosenza e dell'Anci Calabria. "Lo è perché nel nostro centro storico si trova l’Abbazia florense, edificata nel XIII secolo sulla base della spiritualità e della teologia figurativa di questo monaco e pensatore cristiano, ripreso da Dante Alighieri, poi da artisti come Michelangelo Buonarroti e più avanti da parte della filosofia moderna. Lo è, ancora, perché la tradizione monastica locale si sviluppa grazie all’eredità spirituale di Gioacchino, secondo cui il rinnovamento del mondo sarebbe partito proprio dalla nostra Sila". Un rinnovamento che la città attuerà nel nome dell'abate grazie a finanziamenti pubblici. "Le nostre priorità sono quella di migliorare l’accessibilità al centro storico e dunque all’Abbazia florense; valorizzare il settore agroalimentare legato alla cultura gioachimita, che comprende anche aspetti della tradizione, per esempio rinvenibili nella pitta ’mpigliata, dolce tipico del territorio sempre più apprezzato anche all’estero; recuperare i cunicoli badiali nei pressi del centro storico, rendendoli fruibili e così rimarcando la storia monastica di San Giovanni in Fiore; coinvolgere gli studenti e i visitatori in attività formative e creative sulla portata e sull’attualità del pensiero di Gioacchino da Fiore come in esperienze dirette dei luoghi silani dell’abate, sul presupposto che lo sviluppo si possa realizzare se è sospinto dal basso".
Le iniziative e i fondi del Pnrr
"Sul versante dell’accessibilità al centro storico, stiamo lavorando a due progetti nell’ambito del Pnrr", spiega ancora il sindaco Succurro. "Il primo è il Ponte di Gioacchino, cioè una strada di una decina di milioni di euro per facilitare l’arrivo dei turisti nel centro storico. In pratica è una sopraelevata sul cosiddetto 'Vallone di Hattin', area silana che nel nome rievoca la caduta di Gerusalemme per mano dei musulmani. Il secondo è l’Ecovia, cioè una tangenziale di oltre un milione di euro che libera il centro storico e la piazza Abate Gioacchino dal passaggio delle automobili, lì riducendo le emissioni inquinanti e favorendo la sostenibilità ambientale". Non solo: come spiega ancora il primo cittadino, "abbiamo ricevuto un finanziamento di 1,6 milioni di euro del Pnrr, nell’ambito del Cis 'Svelare bellezza', al fine di realizzare un parco agroalimentare dedicato alla valorizzazione delle tipicità alimentari legate a Gioacchino. Per quanto riguarda il recupero dei cunicoli badiali nei pressi dell’Abbazia florense, abbiamo ottenuto 1,2 milioni di euro di risorse pubbliche per ricavare una ciclovia turistica dotata di strumenti informativi digitali. Con questa somma abbiamo già acquistato il sito di 'Jure vetere sottano', in cui si trovano i resti della prima chiesa di Gioacchino da Fiore". "Poi attrezzeremo l’area in questione e creeremo un percorso ciclistico che permetterà di conoscere i luoghi silani di Gioacchino, di sviluppare a livello locale la bike economy nell’ottica della sostenibilità e di visitare, una volta ristrutturati, i cunicoli badiali, che sono unici nel loro genere. Infine, abbiamo presentato un progetto per ricuperare con fondi Cipe il vecchio carcere locale, trasformandolo in un teatro multimediale dedicato all’opera di Gioacchino e a disposizione degli studenti e degli attori culturali".
L'attualità del messaggio di Gioacchino da Fiore
Iniziative che in qualche modo rimarcano l'attualità del messaggio di Gioacchino che profetizzava una 'responsabilizzazione delle coscienze'. "Oggi il pianeta è minacciato dalle guerre, dal cambiamento climatico e dalle crisi internazionali, politiche, economiche, sociali e morali. Pertanto, puntare sul pensiero di Gioacchino significa reagire con la spinta della cultura, della storia, della spiritualità e dell’impegno concreto", riprende Succurro. "Gioacchino parlava di una progressiva emancipazione degli esseri umani: sia dall’istinto di violenza che dall’istinto di sopraffazione. Lo stesso filosofo Gianni Vattimo, recentemente scomparso, individuò uno stretto collegamento tra il pensiero cristiano di Gioacchino – che profetizzava una spiritualizzazione dell’umanità – e il pensiero cristiano di Papa Francesco, il quale si sostanzia nell’abbattimento delle barriere, delle resistenze e delle diffidenze tra religioni e visioni differenti, così come nell’esercizio concreto della carità". Come spiega ancora la sindaca, Gioacchino immaginava "l’Età dello Spirito, da intendere come tempo dell’emancipazione individuale e dunque collettiva. L’abate calabrese ci ha insegnato che è nello sviluppo della storia che si colgono i segni dei tempi. In sintesi, Gioacchino apre alla speranza, alla possibilità che la giustizia si possa compiere dentro la storia e quindi in questo mondo. Questa è una prospettiva che stravolge tutto, perché carica su ciascuno la responsabilità delle azioni e delle scelte".
Il Premio internazionale Città di Gioacchino da Fiore
Non solo iniziative legate ai fondi del Pnrr. Come spiega ancora la sindaca, "abbiamo riavviato la ristrutturazione dell’Abbazia florense, grazie a un finanziamento regionale di 2,5 milioni. Era indispensabile investire sul più importante monumento della città, legato a Gioacchino e alla successiva tradizione monastica. Al termine dei lavori il complesso badiale avrà anche un’illuminazione modernissima e sostenibile, che lo renderà più suggestivo ed attrattivo". Inoltre, aggiunge, "quest’anno, dopo il successo del 2022, il prossimo 2 dicembre avrà luogo nell’Abbazia florense la seconda edizione del Premio internazionale Città di Gioacchino da Fiore, con la premiazione di figure di primo piano del cinema, della ricerca scientifica, della cultura, dell’informazione e dello sport, tra cui l’attrice Maria Grazia Cucinotta; il professor Yaroslav Sergeyev, luminare nel campo dell’Infinity computer; il professor Derrick De Kerckhove, erede intellettuale di Marshall McLuhan e teorizzatore del compimento dell’età gioachimita dello Spirito con l’imminente sviluppo della Quantum technology; Alfonso Samengo, vicedirettore del Tg2; Simone Alessio, due volte campione mondiale di Taekwondo. Il Premio è nato dall’idea che Gioacchino da Fiore debba arrivare a tutti e che sulla sua figura si debba creare attenzione e curiosità su ampia scala, anche per aprire ufficialmente il processo di beatificazione dell’abate, su cui registriamo notevole interesse della Chiesa e per cui dobbiamo lavorare insieme agli studiosi, ai teologi e alla comunità locale". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)