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Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di rinviare l'invasione della Striscia di Gaza e Israele ha ritardato l'operazione. Da Washington, la richiesta è arrivata per un motivo specifico, come scrive il Wall Street Journal citando fonti americane e israeliane. Gli Stati Uniti hanno bisogno di tempo per piazzare i sistemi di difesa aerei aggiuntivi a protezione delle forze armate a stelle e strisce nella regione in cui il rischio di attacchi, in particolare dall'asse che fa capo all'Iran, è sensibilmente aumentato nelle ultime settimane. I vertici di Israele – a livello istituzionale e militare – da giorni ripetono pubblicamente che l'attacco a Gaza non è questione di 'se' ma di 'quando'. Dal premier Benjamin Netanyahu al capo di stato maggiore, il generale Herzi Halevi, passando per il ministro della Difesa Yoav Gallant, il messaggio declinato in forme lievemente diverse rimane sostanzialmente lo stesso: la macchina militare sta ultimando i preparativi e passerà all'azione con un'offensiva che punta a eliminare Hamas da Gaza. Due giorni fa, in una riunione del gabinetto di guerra, Netanyahu, Gallant e Halevi hanno parlato uno dopo l'altro per ribadire pubblicamente la compattezza di Israele: istituzioni e forze armate, hanno detto, lavorano per un obiettivo comune. Dall'altra parte del mondo, il Pentagono è impegnato in una corsa contro il tempo per dispiegare una decina di sistemi di difesa aerei nella regione – nelle basi in Iraq, Siria, Kuwait, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti – a protezione delle truppe minacciate da lanci di missili e razzi da parte di gruppi filoiraniani che già nei giorni scorsi hanno intensificato gli attacchi contro obiettivi Usa. In un quadro estremamente precario, Washington vuole minimizzare i rischi di un allargamento del conflitto. Gli americani sono riusciti finora a convincere gli israeliani a rimandare fino a quando questi sistemi dispiegati, cosa che potrebbe avvenire la prossima settimana. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)