(Adnkronos) – Anche i cibi inquinano. Dalla produzione alla cottura, gli alimenti possono avere "un impatto enorme sull'ambiente" e produrre "effetti diretti sulla salute", avverte la Sima, Società italiana di medicina ambientale, stilando la classifica di cibi e tecniche più a rischio. Manzo e agnello sono ai primi posti per quantità di anidride carbonica (CO2) rilasciata in atmosfera durante la produzione e la distribuzione, mentre è dalle cucine a carbone che deriva il massimo danno per livelli di CO2 e polveri sottili emesse. Il manzo, spiega la Sima, è l'alimento che "genera più inquinamento in termini di emissioni di anidride carbonica. Per produrre 1 kg di manzo, infatti, si rilasciano in atmosfera 59,6 kg di CO2 attraverso tutte le varie fasi che vanno dalla produzione alla vendita: cambiamenti del suolo, allevamento, mangimi per animali, lavorazione, trasporto, vendita, packaging (dati Obc Transeuropa). Al secondo posto si colloca l'agnello (24,5 kg di CO2), al terzo il formaggio (21,2 kg di CO2)". Ma "inquinano anche cioccolato (18,7 kg) e caffè (16,4 kg). Un'analoga ricerca condotta dall'università di Oxford" nel Regno Unito, "su oltre 57mila cibi venduti nei principali supermercati utilizzando 4 indicatori ambientali (emissioni di gas serra, uso dell'acqua, uso del suolo e potenziale di eutrofizzazione acquatica), attribuisce il punteggio di inquinamento più elevato proprio alla voce 'manzo e agnello': 34,72 su 100. Seguono salumi e formaggi (9,13), noci e frutta secca (7,79)". "I prodotti di origine animale sono quindi quelli che causano il quantitativo più elevato di emissioni di CO2, mentre prodotti a base di cereali, frutta e verdura costituiscono i prodotti più ecosostenibili", sottolineano i medici ambientali. "In Italia – precisano – si stima che l'85% delle emissioni nel settore alimentare riguardi proprio cibi di origine animale". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)