(Adnkronos) – Attacco contro una chiesa ortodossa a Gaza, con 18 morti. Il ministro dell'Informazione di Hamas a Gaza aveva dichiarato che Israele ha colpito la chiesa e che decine di famiglie cristiane e musulmane, costrette ad abbandonare le proprie case, avevano trovato rifugio nell'edificio. Le Forze armate israeliane respingono le accuse. "L'Idf può affermare in modo inequivoco che la chiesa non era l'obiettivo del nostro raid", dice un portavoce dell'esercito israeliano sul bombardamento di oggi. Secondo le forze armate israeliane l'obiettivo dei caccia era un centro di comando e controllo di Hamas, da dove venivano lanciati razzi e colpi di mortaio contro Israele. Nel corso del bombardamento è crollato un muro della chiesa, ammettono poi gli israeliani che sono al corrente delle notizie delle vittime civili. Dal Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme arriva la condanna di quello che viene descritto come "un bombardamento israeliano contro una delle nostre chiese a Gaza City". "La chiesa offriva rifugio a circa 500 persone, tra cui 5 membri dello staff Caritas, insieme alle loro famiglie. Almeno 17 persone hanno perso la vita e altre sono ancora sotto le macerie. Tra le persone protette c’erano 5 membri dedicati dello staff di Caritas Gerusalemme, insieme alle loro famiglie All’interno della sala, un totale di 83 persone cercavano sicurezza. Tragicamente, Viola, di 26 anni, una tecnica de laboratorio CJ, ha perso la vita insieme al suo bambino e al marito. Tra le vittime ci sono anche la sorella di Viola e i suoi due figli", afferma la Caritas Gerusalemme. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)