(Adnkronos) – "Le allergie possono manifestarsi in soggetti, adulti o meno, che non ne hanno mai sofferto. Inoltre, le reazioni allergiche possono essere imprevedibili e non uguali nel corso della vita di una persona. Si può però rispondere attraverso la somministrazione tempestiva, per via intramuscolare, di adrenalina auto-iniettabile, un dispositivo che è in grado di erogare una quantità unica e predosata di adrenalina. Per fermare questi episodi mortali anzitutto si potrebbe cominciare a rendere l’adrenalina salvavita sempre disponibile, anche nei luoghi pubblici come scuole, ristoranti, ecc. E’ imprescindibile permettere ai cittadini di reperire gli auto-iniettori nella farmacia più vicina a casa e averli con sé in ogni momento". Così Marcia Podestà, fondatrice e presidente dell’associazione dei pazienti allergici Food Allergy Italia Aps, all’Adnkronos Salute, ricordando la recente tragica morte, per anafilassi, dello chef di fama internazionale Michael Chiarello. Reazioni allergiche a farmaci, punture di imenotteri (api, vespe, calabroni) o alimenti possono infatti causare episodi letali. "In Italia, ancora oggi si stimano circa 40 casi fatali all’anno – ricorda Podestà -. Di questi, più della metà sono causati da allergie alimentari, l’altra da punture di imenotteri, ma il dato resta incerto e sottostimato a causa del mancato riconoscimento o erronea classificazione dell’evento di anafilassi. Gli auto-iniettori di adrenalina sono dispositivi salvavita – sottolinea – ma non tutti hanno il giusto accesso alla corretta dose di adrenalina. Inoltre, come stabilito dalle linee guida internazionali, le persone gravemente allergiche, a elevato rischio di shock, hanno diritto al doppio auto-iniettore”, uno potrebbe infatti “non essere sufficiente”. A tale proposito, "la nostra associazione – afferma Podestà – si è mobilitata da tempo per far sì che ai pazienti a rischio venga prescritta una terapia d’emergenza nelle dosi corrette, di avere in qualsiasi momento il farmaco salvavita da utilizzarle in caso di emergenza, soprattutto se non in prossimità di strutture sanitarie, mentre attendono l’assistenza medica d’urgenza. I casi come quello di chef Chiarello, che purtroppo è l’ultimo di una lunga lista – osserva – devono farci riflettere. Questi tragici episodi sono avvenuti in luoghi pubblici o in punti di aggregazione: per questo motivo Food Allergy Italia Aps sta lavorando affinché l’auto-iniettore di adrenalina sia disponibile in ristoranti, bar, mense, hotel, scuole, aeroporti, ecc. Ma per ottenere questo risultato è necessario un cambiamento strutturale, rendendo più facilmente accessibile l’adrenalina auto-iniettabile, e nel contempo è fondamentale educare i pazienti, gli operatori sanitari, ma anche il personale scolastico e i ristoratori, su quando e come utilizzare gli auto-iniettori di adrenalina, poiché molte reazioni si verificano a scuola o al ristorante”. Come prima associazione in Italia che tutela la salute delle persone affette da allergie alimentari a rischio di anafilassi “dialoghiamo con le istituzioni competenti – evidenzia Podestà – affinché siano messi in atto i dovuti provvedimenti che consentano ai cittadini di agire tempestivamente in caso di una reazione grave”. Oltre al cambiamento culturale, “ci vuole la volontà politica. A luglio scorso abbiamo ribadito in Senato che l’incolumità e la sicurezza personale sono i primi problemi che deve affrontare il paziente perché l’anafilassi può causare la morte. In questo momento – aggiunge – ci sono difficoltà a ottenere una diagnosi corretta e tempestiva e la conseguente prescrizione del farmaco salvavita nelle quantità corrette”. I motivi sono diversi. “Mancanza di servizi di allergologia in grado di gestire rapidamente il piano terapeutico – elenca la presidente di Food Allergy Italia APS – lunghe liste di attesa che non consentono la prescrizione e la fornitura immediata degli auto-iniettori di adrenalina; il costo elevato dell’auto-iniettore di adrenalina a carico delle famiglie quando non erogato dal Servizio sanitario nella corretta quantità. Le linee guida internazionali – ribadisce Podestà – stabiliscono che le persone gravemente allergiche hanno diritto al doppio auto-iniettore. La prescrizione dei due auto-iniettori è stata recepita anche dall’Agenzia del farmaco (Aifa). Tuttavia, l’accesso al dispositivo appare incompleto e frammentato da parte di Regioni e Asl”. Per sanare queste differenze, l’associazione ha promosso recentemente una petizione. “Attraverso il supporto dei cittadini firmatari – chiarisce la presidente di Food Allergy Italia APS – chiediamo alle autorità della Salute che la erogabilità dell’auto-iniettore di adrenalina sia certa e gratuita su tutto il territorio nazionale, riclassificando il farmaco salvavita dalla Fascia H alla Fascia A (rendendolo erogabile in farmacia). Chiediamo di sanare – dettaglia – le differenze regionali, attraverso il raggiungimento dell’uniformità territoriale dell’accesso ai trattamenti dell’anafilassi a livello nazionale, prevedendo l’erogazione, ai soggetti che ne hanno diritto, dei due auto-iniettori di adrenalina, così come previsto dalle raccomandazioni dell’Agenzia europea (Ema) del 2015 e recepite dall’Aifa. Chiediamo che l’anafilassi sia inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Infine – conclude Podestà – attraverso la nostra petizione chiediamo di aumentare la conoscenza anche di tutto il personale medico e sanitario sulle modalità d’uso e sui vantaggi dell’utilizzo dell’adrenalina auto-iniettabile e attivare una campagna di formazione specifica su questo target”. Per sottoscrivere la petizione: foodallergyitalia.org/petizione . —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)