(Adnkronos) – Uno degli obiettivi di Inalca (gruppo Cremonini) tra i principali leader in Italia nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari, è quello di realizzare una filiera bovina pienamente integrata tra allevamento, trasformazione e distribuzione. Il nuovo impianto di produzione di biometano consentirà la valorizzazione degli scarti di lavorazione delle attività produttive della carne, permettendo un significativo passo avanti nell’impegno “zero waste”. “Un passo in più verso una transizione green fa parte di tutte le nostre attività – il commento di Paolo Boni Ad Inalca – con Hera abbiamo trovato la perfetta simbiosi perché noi già avevamo un impianto di compostaggio per i nostri rifiuti, assieme a loro abbiamo fatto un'attività dedicata al territorio, perché convertiamo dei rifiuti in energia, gas metano e compost dedicato all'agricoltura. Noi siamo uno dei maggiori allevatori in Italia, abbiamo più di 100mila capi e di conseguenza con il nostro compost riusciamo ad evitare di mettere sul terreno ammendanti chimici facendolo in modo molto naturale”. L’azienda, con l’obiettivo della decarbonizzazione delle proprie attività, autoproduce circa il 90% dell’energia utilizzata, di cui circa un quarto proveniente da fonti rinnovabili, potendo contare su 2 impianti di cogenerazione da biomasse, 6 impianti di cogenerazione a metano, due impianti di biogas alimentati da reflui industriali dei suoi stabilimenti, 4 impianti di biogas da reflui agricoli e oltre 18.000 pannelli fotovoltaici installati su 13 stabilimenti. “Qui a Spilamberto – continua Boni – conferiamo i nostri prodotti e ritiriamo tutto il compost (circa 6000 tonnellate) che viene distribuito sul nostro territorio”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)