(Adnkronos) – “Siamo una business school internazionale, un'università straniera in Italia, per così dire. Abbiamo sedi in tutta Europa e in Medio-Estremo Oriente. La nostra mission è avere al centro del progetto le nuove generazioni, in particolare della Generazione Z, che vanta una propensione alla managerialità e all’imprenditorialità superiore rispetto a tutte le generazioni passate, come i Millennials e le altre prima di loro”. Sono le parole di Stefano Anzuinelli, Chanchellor & Chairman di Swiss School of Management, a margine della conferenza stampa di presentazione della nuova apertura della sede milanese di Swiss School of Management, network di business school dal metodo didattico estremamente moderno e cosmopolita, finalmente arrivato nella capitale europea dell'economia. La Scuola si inserisce in un network di successo di business school già composto da 22 sedi nel mondo: “In Italia ci sono ben 3 sedi: la prima è stata aperta a Roma più di 20 anni fa, a Brescia è stata inaugurata tre anni fa e da quest'anno apriamo il terzo polo anche qui a Milano. Il progetto più importante – spiega Anzuinelli – rimane quello della centralità dell’ ‘Education’, soprattutto nel coltivare un rapporto umano molto stretto tra docenti e studenti, in quanto riteniamo che al centro di ogni progetto educativo ci sia la conoscenza diretta tra giovani adolescenti o post adolescenti e docenti”. La Swiss School of Management adotta i metodi educativi delle migliori università del mondo, prediligendo una formazione straniera che, pur rimanendo in Italia, abbina la Swiss Quality all’Italian Tradition: “Il metodo educativo è molto semplice, noi siamo molto ‘montessoriani’ e molto ‘scandinavi’ dall'approccio, ciò significa che poniamo al centro delle nostre attenzioni il rapporto umano, e la stimolazione della curiosità degli studenti, in quanto lo stimolo della curiosità crea l'opportunità di rendersi particolarmente autonomi nelle scelte che i ragazzi, poi, andranno a fare”. Per Swiss School Of Management è prioritaria la cura di ogni singolo studente: solo 30 persone ammesse per sede per ogni anno accademico e a ciascuno viene affiancato un tutor dedicato che lo seguirà per tutto il percorso di studi: “Di conseguenza, prediligiamo un approccio molto pratico, quindi molto meno cattedratico e paludato rispetto alle università tradizionali che conosciamo. E’ un approccio che noi in inglese chiamiamo ‘Hands on’ – sottolinea il presidente – perché ci consente di avere tra le mani i progetti su cui i ragazzi già lavoreranno. I testi di studio sono ampiamente superati dalla quotidianità e dalla velocità con la quale i vari insegnamenti, a cui noi sottoponiamo i nostri ragazzi, si sviluppano”. Cuore pulsante del metodo di Swiss School of Management è il progetto “Ulisse”, un approccio unico nel suo genere che permette agli iscritti di frequentare più sedi del network: “Il progetto Ulisse è una nostra caratteristica particolare: il nome Ulisse deriva dal fatto che questo progetto consente agli studenti di navigare di 3 mesi in 3 mesi nelle nostre varie sedi a livello globale, ciò significa che un ragazzo iscritto a Milano può proseguire il suo percorso trimestrale a Barcellona e da Barcellona proseguire a Dubai. Questo perché da buona università Svizzera, siamo molto precisi e i ragazzi non perdono nemmeno un centimetro nel loro percorso educativo anche attraversando un oceano e dall'Europa andare a Singapore, perché non perde nemmeno un momento del suo percorso educativo e accademico. Ne consegue che il progetto Ulisse ci riconduce a ciò che dicevamo prima: la curiosità. La curiosità rende autonomi nei propri giudizi e rende più consapevoli di esplorare il mondo alla ricerca di nuovi networking”, conclude Anzuinelli. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)