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L'Iran ha aiutato Hamas a pianificare e organizzare l'attacco contro Israele. Teheran ha dato l'ok all'azione a sorpresa, compiuta sabato 7 ottobre, in un incontro avvenuto tra emissari del regime iraniano e membri di Hamas lunedì scorso 2 ottobre a Beirut, in Libano. E' la ricostruzione del Wall Street Journal, basata sulle informazioni fornite da membri di primo piano di Hamas e di Hezbollah. Secondo il quotidiano, il corpo delle Guardie della rivoluzione islamica ha avuto un ruolo di rilievo sin dal mese di agosto nella collaborazione con Hamas per progettare l'attacco a 360 gradi. I dettagli dell'operazione sono stati definiti lunedì scorso a Beirut nell'incontro a cui fa riferimento il Wall Street Journal. Da una parte del tavolo la 'delegazione' delle Guardia della rivoluzione, dall'altra i membri di 4 organizzazioni sostenute dall'Iran, comprese Hamas e Hezbollah. Il piano di Teheran andrebbe oltre l'attacco di sabato e punterebbe a creare una tenaglia per stritolare Israele: Hezbollah e il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina da Nord, Hamas e la Jihad islamica da Gaza, secondo le informazioni fornite dalle fonti di Hamas e Hezbollah e confermate da una fonte iraniana. Le news del Wall Street Journal delineano in maniera più precisa il quadro tratteggiato nelle ultime 24 ore. La portata e la complessità dell'attacco, con un ampio ricorso anche ai droni, sono state sottolineate da esperti e analisti. Da Hamas, il portavoce Ghazi Hamad ha affermato in maniera generica che l'Iran ha dato il proprio sostegno all'organizzazione per lanciare l'attacco a sorpresa e senza precedenti. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha assicurato al capo politico di Hamas, Ismaïl Haniyeh "il sostegno della repubblica islamica alla resistenza ed al popolo palestinese" e, secondo Hamas, ha espresso "apprezzamento per ciò che stanno facendo i mujaheddin di Hamas". Raisi ha accusato il governo israeliano ed "i suoi sostenitori" di aver "messo in pericolo la sicurezza della Regione e devono essere ritenuti responsabili". Raisi, secondo le dichiarazioni riportate dai media locali, ha affermato che "l'equazione è cambiata e innescare una guerra da parte dell’entità sionista le causerà danni". Se Israele non ha esitato ad accusare l'Iran di complicità e coinvolgimento sin dalle prime ore dopo l'attacco, gli Stati Uniti hanno mantenuto un approccio più prudente. "Non abbiamo visto ancora prove secondo cui l'Iran avrebbe diretto o sostenuto questo particolare attacco. Ma c'è sicuramente un rapporto consolidato" tra Teheran e Hamas, ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, alla Cnn. "Non ci sono prove del diretto coinvolgimento dell'Iran. Ci auguriamo che non ci sia un coinvolgimento dell'Iran né di Hezbollah e che dal Libano si limitino a lanciare qualche granata di solidarietà ad Hamas ma che non peggiori la situazione anche nel nord di Israele", ha detto il vice premier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani intervenuto a Stasera Italia weekend su Rete 4. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)