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La Russia ha testato il supermissile a propulsione nucleare Burevestnik. Vladimir Putin lo ha annunciato intervenendo al club Valdai a Sochi. "Abbiamo testato con successo il missile Burevestnik", ha detto il leader del Cremlino. Il Burevestnik è un missile a propulsione nucleare che, grazie all’utilizzo di un reattore nucleare in miniatura, dovrebbe avere una capacità di azione e di volo illimitata, secondo quanto riferiscono i media russi. Lo sviluppo del vettore ha avuto una grave battuta d’arresto nel 2019, con un incidente in un test nella zona di Arkangelsk con emissione di materiale radioattivo. Secondo le news filtrate dalla Russia, il missile ha una lunghezza di 12 metri al momento del lancio e dopo la separazione programmata di uno stadio si riduce a 9 metri, con apertura alare di 6 metri. Il razzo termiconucleare chiamato a garantire la propulsione si attiva nella fase di volo, che segue il lancio alimentato da propellente solido. Il missile può essere dotato di testata nucleare e questa caratteristica, unita alla descritta capacità di volo ‘illimitato’, renderebbe il missile un’arma estremamente temibile in teoria. Putin ha aggiunto che sono stati completati i test per il missili balistico intercontinentale Sarmat, ma che al momento devono essere concluse le procedure burocratiche. Secondo il presidente russo il Sarmat "sarà presto in servizio di combattimento". I Sarmat sono grado di trasportare 10 o più testate nucleari, come ha reso noto in passato l'agenzia spaziale Roscosmos. I nuovi missili balistici intercontinentali Sarmat Rs-28 (Satan 2, in gergo Nato) sono stati testati a febbraio 2023 durante la visita del presidente statunitense Joe Biden a Kiev. Il sistema Icbm basato in silos è in grado di essere armato con testate nucleari multiple. Sostituirà gli R-36M2 Voyevoda, dispiegato dal 1988. Vladimir Putin non esclude la ripresa dei test nucleari ricordando che gli Stati uniti hanno firmato il trattato sul bando ai test nucleari ma non lo hanno ratificato. L'ultimo test nucleare condotto della Russia risale al 1990, un anno prima della fine dell'Urss. Putin ha poi ricordato che la dottrina militare di Mosca prevede l'uso di armi nucleari solo in due casi: un attacco al proprio territorio e una minaccia all'esistenza della Russia. In caso di attacco nucleare al territorio russo, la risposta di Mosca sarà tale "che il nemico non avrà possibilità di sopravvivere", scandito il Presidente."L'Occidente ha perso il contatto con la realtà" La guerra in Ucraina, secondo la versione di Putin, dimostra che "l'Occidente ha perso il senso della realtà", a causa del "pensiero coloniale" di Washington. "Non abbiamo iniziato noi la cosiddetta guerra in Ucraina – ribadisce – . Al contrario, cerchiamo di mettervi fine"."Pace solo quando si sentiranno tutti al sicuro" Quanto alla pace "sarà stabilita solo quando tutti si sentiranno al sicuro, comprenderanno che le loro opinioni sono rispettate e che c'è un equilibrio nel mondo, quando nessuno sarà in grado di costringere gli altri a vivere e comportarsi come piace all'egemone", ha chiarito. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)