(Adnkronos) – L’Auditorium Testori in Piazza Città di Lombardia ha accolto ieri il convegno “Lombardia locomotiva d’Italia. Il futuro dei trasporti tra Olimpiadi, turismo e sostenibilità”, organizzato dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia. Rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, stakeholder, addetti ai lavori ed esperti si sono confrontati su tematiche centrali per lo sviluppo di un ‘sistema Paese’ moderno ed efficiente. Al centro del Terzo panel del convegno, “La Lombardia e i trasporti del futuro”, il rinnovo della flotta di Trenord, il sistema viabilistico in continua evoluzione, le sfide innovative legate all’idrogeno e alla ‘neutralità tecnologica’. Una Lombardia moderna grazie anche ai trasporti, in costante relazione con il Governo centrale per realizzare opere e infrastrutture di primo livello.
Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei Deputati ha dichiarato: “Il trasporto pubblico nell’area metropolitana di Milano è un modello di eccellenza esportato anche all’estero. Nel Fondo Unico Nazionale ci sarà spazio per chi punta ad investire per migliorare le infrastrutture”. Una Lombardia dei trasporti che guarda in avanti, ma “per capire dove andremo in futuro, dobbiamo capire da dove arriviamo – sottolinea Jonathan Lobati, presidente Commissione V territorio Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia – Siamo una Regione che si rinnova il parco treni con le sue risorse, che negli ultimi dieci anni ha costruito due autostrade e ne costruirà altre due nei prossimi dieci, una Regione dove si costruiscono metropolitane, si comprano bus elettrici e dove faremo la prima ferrovia d’Italia ad Idrogeno. Siamo una Regione che va decisa nel futuro. Dobbiamo continuare ad investire sul rinnovo degli autobus e dei treni, fare in modo che le poche ferrovie non elettrificate che abbiamo si muovano anche loro in modo più ecologico. Dobbiamo prepararci a spostare milioni di persone perché questo avrà una ricaduta anche a livello ambientale”. Gli fa eco Emilio Del Bono, vice presidente V Commissione Territorio Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia: “Dei 10 milioni di abitanti in Lombardia, 2 milioni usano il trasporto pubblico. Quasi tutte le grandi regioni europee stanno arrivando ad obiettivi molto più elevati: laddove c’è un’alta mobilità pubblica c’è un’alta qualità della vita, c’è attrazione di persone, di imprese e di capitali”. Del Bono si sofferma poi sul trasporto su ferro: “C’è il grande tema degli investimenti sulle infrastrutture delle reti perché non sono all’altezza delle esigenze che ha un territorio come il nostro, non sono in grado di reggere la richiesta di domanda che noi vorremmo indurre. Poi c’è il tema della gomma – continua Del Bono – Questa è una Regione vasta, tre quarti delle persone viaggiano su gomma in Lombardia dove sono più di 600 milioni le risorse attestate per il trasporto pubblico su gomma, più della metà vanno a Milano, la restante parte vanno sulle 11 province lombardo. Questo, negli anni, ha portato a un peggioramento del servizio. La Lombardia può e deve andare nella direzione opposta. Il nostro ruolo, come minoranza di alternativa di Governo, è di porre questioni e trovare, dove possibile, accordi”. È intervenuto anche Fulvio Caradonna, presidente Ferrovie Nord: “Il sistema ferroviario è visto come milanocentrico, ma dobbiamo occuparci anche della rete esterna, dei piccoli paesi dove le stazioni rappresentano anche un indotto sociale, un momento di aggregazione. Si è spostato il baricentro nel rispetto di queste realtà, tentando di ridonare le nostre stazioni al tessuto sociale del Paese. Noi stiamo investendo in questo senso e continueremo ad investire”.
Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord, parla di un obiettivo importante: “Un milione di viaggiatori nel corso di dieci anni, c’è un grande sforzo in termini di risorse. Abbiamo messo in piedi un database che raccoglie una quantità di dati tale da costituire uno strumento predittivo. Nel 2019 questo sistema ci diceva che c’erano poco più di 14 milioni di spostamenti al giorno, il potenziale catturato da Trenord valeva 6 milioni, di questi 6 milioni ne portavamo circa 800mila. Se guardiamo al 2032, gli spostamenti complessivi crescono di un milione, un milione e mezzo. Ma il fattore che ci sfida è lo share modale che si sposta dello 0.5 -0.6. Una rivisitazione della governance è sicuramente importante. Altra questione da affrontare – rimarca Piuri – è il nodo di Milano, sia da un punto di vista ferroviario, sia dal punto di vista delle infrastrutture stradali”. Per Beniamino Lo Presti, presidente di Milano Serravalle “il processo di digitalizzazione è fondamentale per l’area autostradale. In questo senso Milano Serravalle ha messo in campo Smart Roads che valorizza un atteggiamento predittivo”. In conclusione Luigi Roth, presidente autostrada Pedemontana Lombarda, si sofferma sulla sostenibilità: “Non fare infrastrutture non è realizzare la sostenibilità. L’autostrada la vedo come un bene comune, si risparmia tempo e denaro. Oggi la Lombardia è locomotiva d’Italia, l’autostrada che io rappresento è in una delle zone più urbanizzate. Non possiamo pensare di non farla. Bisogna farla bene e minimizzare gli impatti.” —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)