(Adnkronos) – A Milano su 4855 licenze taxi presenti in città, sono state attivate 420 collaborazioni familiari, la cosiddetta 'doppia guida'. Il Comune è pronto ad introdurre circa mille nuove licenze, con un bando che dovrebbe essere lanciato il prossimo mese di ottobre. Al momento sono 5404 in tutto le licenze taxi attive nel cosiddetto 'bacino aeroportuale', 4855 delle quali sul territorio cittadino. Un numero che più volte è stato definito insufficiente, considerando quante chiamate rimangono senza risposta. Un'analisi effettuata dall’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano ha evidenziato che le chiamate assegnate sono aumentate del 9 per centro tra il 2015 e il 2018, mentre quelle inevase sono passate dal 6% al 2015 al 14% nel 2018, con un dato massimo di media del 28% tra le 19 e le 21 dei giorni feriali e del 42% tra mezzanotte e le quattro del mattino nei fine settimana. I dati, peraltro, non sono neanche in linea con la situazione reale, dal momento che pur essendo stati chiesti più volte, soltanto pochissime associazioni li hanno forniti. Così Palazzo Marino ha redatto una stima attraverso un modello statistico tra tassisti in servizio e le domande inevase fatta sui dati completi pre-covid (dal 2015 al 2018), secondo la quale l'aumento dei tassisti in turno nelle ore critiche è molto inferiore all'aumento che sarebbe necessario per raggiungere la distribuzione ottimale di taxi in servizio. In particolare durante le ore notturne del weekend. Chi cerca un taxi tra le 23 del sabato e le 4 della domenica mattina quindi, resta in un gran numero di casi a piedi. Quanto agli altri giorni della settimana, le maggiori criticità si rilevano tra le 18 e le 20. I pochi dati ricevuti dalle associazioni, relativi al primo semestre del 2023, confermano il quadro: le chiamate inevase raggiungono il picco in particolare durante le ore notturne del weekend, in cui la soglia non scende mai sotto al 40% del totale delle chiamate ricevute. Tale dato è confermato anche dal confronto tra la percentuale di chiamate inevase riscontrata durante i weekend di giugno 2022 e giugno 2023, in seguito all’avvenuta rimodulazione dei turni di servizio. E' per questo che il Comune ha lanciato il bando 'doppi turni'. La chiusura dei termini per richiedere l’attivazione della collaborazione familiare, inizialmente prevista il 16 giugno, è stata prorogata fino al 30 giugno, su richiesta dei tassisti. E le collaborazioni familiari attivate durante la recente finestra temporale sono state 91, di cui 44 nuove attivazioni e 47 trasformazioni in turno integrativo. Attualmente sono attive 420 collaborazioni familiari (8,6% del totale delle licenze), di cui 154 con turno unico e 266 con turno integrativo. Il totale delle collaborazioni familiari con turno integrativo (266) permette un incremento stimato delle ore di servizio pari all’attività media di circa 100 taxi, di cui il 30% grazie alle nuove attivazioni. "Per noi il miglioramento del servizio taxi a Milano è essenziale, per questo tempo fa avevamo avviato la procedura per avere mille nuove licenze, presentando la domanda in Regione Lombardia -spiega l'assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi-. Eravamo in attesa di un loro parere, favorevole o meno, come previsto dalla norma locale, ma poi è intervenuta la nuova normativa nazionale, così abbiamo dovuto rifare tutto da capo". Il riferimento è al decreto Omnibus 'asset, attività economiche e investimenti strategici' del governo, approvato lo scorso agosto dal Consiglio dei ministri. La nuova legge ha sostanzialmente modificato le bozze iniziali del testo di riforma del settore taxi, stralciando la parte relativa al cumulo delle licenze, mentre ha confermato la possibilità di immettere sul mercato nuove licenze e di rilasciare ai tassisti licenze temporanee, in presenza di determinate condizioni. In base al nuovo decreto, ciascun Comune può rilasciare un numero di nuove licenze pari al 20% di quelle esistenti. Il che significa che sulle 4855 licenze attualmente attive, potrebbero arrivare 971 nuove licenze: "Noi siamo pronti a cogliere l’opportunità di fare autonomamente un bando -avverte l'assessora-. Abbiamo atteso la legge di conversione del decreto per avviare la procedura ed ora bisognerà attendere il prossimo mese di ottobre per poter lanciare il bando". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)