(Adnkronos) – "La prima colazione in Italia viene consumata in modo idoneo solo da circa uno studente su tre. Il 40% la fa invece in modo improprio, insufficiente, inadeguato. E addirittura un altro 30% salta questo importante pasto". E la fotografia della popolazione scolastica tricolore alle prese con le scelte alimentari del mattino, scattata dal pediatra Italo Farnetani, professore ordinario all'Università Ludes-United Campus of Malta. Succede prima della campanella che dà il via alla giornata fra i banchi. "Poi c'è l'inizio delle lezioni e fino alle 10, se si guarda ai ritmi cronobiologici, l'organismo ancora non funziona a pieno regime, tanto che è consigliabile esordire con lezioni e materie più leggere e non compiti in classe", spiega l'esperto all'Adnkronos Salute. Ed è dopo questa prima fase che si colloca il primo strategico 'pit stop': lo spuntino di metà mattinata. Parola d'ordine: "No alla mela di Stato", sorride l'esperto. Questo primo spuntino "è un momento ancora più importante perché apre la seconda fase, quella di maggior rendimento. Fa da preludio dunque alle cosiddette 'ore d'oro' dell'apprendimento e diventa un punto nevralgico proprio per mettere gli studenti in condizione di imparare il massimo", avverte il camice bianco dei bimbi. Lo spuntino ideale? "Bando all'omologazione. E sì alla merenda preparata fra le mura domestiche o comprata dall'alunno insieme ai genitori o da solo. Una merenda su misura", raccomanda Farnetani. "E' un modo per avere un 'pezzo di casa' nello zaino e garantire quella continuità tra casa e scuola auspicata dai pedagogisti, dai pediatri, dagli psicologi. Ci sono stati casi in cui è stato consigliato di dare una mela come spuntino di metà mattinata. Io invece dico: no alla mela di Stato – ribadisce – no alla merenda fornita direttamente dalla scuola. Se, come abbiamo visto, il 70% dei bimbi fa una colazione insufficiente o la salta proprio, come si può pensare di far loro affrontare le ore più importanti solo con un frutto?", si chiede il pediatra. "Le indicazioni ferree dal punto di vista nutrizionale si possono dunque lasciare per il resto dell'alimentazione della giornata – continua Farnetani – Nello spuntino di metà mattinata è importante che l'alunno introduca la quantità giusta di principi nutritivi. Una merenda preparata in famiglia contribuisce a supportare la formazione della propria individualità – invece che la massificazione – e se lo spuntino è in linea con il proprio gusto e le proprie preferenze, a base di cibi scelti personalmente per ottenere il massimo gradimento, l'alunno lo mangerà anche più volentieri per approdare in forma alle ore successive di studio, ottenendo anche un seppur minimo un innalzamento dell'umore, che non fa mai male". (segue) —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)