(Adnkronos) – "Le malattie cardiovascolari restano ancora oggi la principale causa di morte nel mondo, con circa 17 milioni di decessi ogni anno e 230mila nel nostro Paese. Ma l'80% di questi decessi sono in gran parte prevenibili in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili quali età, sesso e familiarità, anche fattori modificabili legati a comportamenti e stili di vita corretti". Lo sottolinea la Fondazione per il Tuo cuore dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco), in vista della Giornata mondiale del cuore che si celebra ogni anno il 29 settembre. Il messaggio 2023 è proprio "l'importanza della prevenzione e dell'aderenza alla cura, che ci permettono di vivere bene anche con una malattia cardiovascolare". "Parallelamente al crescere delle possibilità di trattamento medico e chirurgico della malattia già conclamata – spiega Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore e direttore di Cardiologia all'ospedale San Camillo di Roma – si è venuta affermando la consapevolezza dell'importanza di interventi di tipo preventivo, atti a impedire o ritardare l'insorgenza della malattia stessa, come ad esempio" il contrasto a fattori di rischio quali "il fumo, l'alcol, la scorretta alimentazione e la sedentarietà, spesso a loro volta causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione. Un dato rilevante per la salute degli italiani – evidenzia lo specialista – è che negli ultimi 40 anni la mortalità totale si è più che dimezzata e il contributo dalle malattie cardiovascolari è stato quello che più ha influito sul trend in discesa della mortalità. Il 40% di questa riduzione è attribuibile ai trattamenti farmacologici e ben il 55% è dovuto al miglioramento del controllo dei fattori di rischio". "La prevenzione rappresenta l'arma più efficace per contrastare l'insorgenza e la progressione delle malattie cardiovascolari – insiste Gabrielli – e la Fondazione per il Tuo cuore dei cardiologi ospedalieri italiani Anmco, che ho l'onore di presiedere, da oltre vent'anni si impegna attivamente in questo senso attraverso la ricerca e diverse iniziative di prevenzione, con l'obiettivo di ridurre le malattie cardiovascolari che – precisa l'esperto – colpiscono indistintamente uomini e donne". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)