(Adnkronos) – Costruire un solido e diffuso network di relazioni è l’elemento indispensabile per oltre l’80% dei professionisti nel mondo della comunicazione, un utile strumento per sviluppare nuove opportunità di business e di crescita. Stessa percentuale, ossia 4 professionisti su 5, ritengono imprescindibile un riconoscimento lavorativo e sociale delle proprie competenze e del proprio ruolo di 'esperti della comunicazione'. Il 73% degli intervistati lamenta l’assoluta mancanza di rappresentanza presso i decisori pubblici, le istituzioni e le business community. Questi alcuni dei risultati emersi dell’indagine condotta dall'area comunicatori di Manageritalia executive professional, e realizzata in collaborazione con Astraricerche, Com&tec e tekon Europe, per fotografare e conoscere l’evoluzione degli oltre 30 mila professionisti impegnati stabilmente nel mondo della comunicazione: dalle pubbliche relazioni, all’organizzazione eventi passando per i new media, l’advocacy e la comunicazione corporate sino ai social media. A presentare i dati e a confrontarsi, nel corso della tavola rotonda 'Comunicazione e comunicatori quale futuro' che si svolta ieri a Roma nell’ambito della prima edizione della Rome future week, sono stati: Cosimo Finzi, Astraricerche – Carlo Romanelli, presidente Manageritalia executive professional – Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne e docente Università degli Studi Guglielmo Marconi – Ignazio Marino, portavoce del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – Andrea Cornelli, vicepresidente Una- Tiziana Sicilia, presidente Com&tec – Maurizio Incletolli, presidente Ascai – Benedetta Freda, Founder di Miit – Rita Palumbo, coordinatrice dell'area comunicatori di Manageritalia executive professional – Massimo Fiaschi, segretario generale di Manageritalia e Mario Mantovani, presidente di Manageritalia. “Come Manageritalia executive professional – spiega Carlo Romanelli, presidente Manageritalia executive professional – vogliamo lavorare costruzione di una rete di soggetti che fanno riferimento al modo delle Alte Professioni in Italia, con uno sguardo più ampio al mercato del lavoro professionale anche in prospettiva internazionale, con la precisa ambizione di divenirne il soggetto collettivo che le rappresenta; in questo caso facciamo un ulteriore passo nell’esplorazione delle caratteristiche identitarie e professionali di una categoria di grande rilevanza, quella dei Comunicatori, con l’intento di coglierne istanze, fabbisogni e percezioni del futuro". "Così come per altri segmenti del mondo delle alte professional, Manageritalia executive professional – dice – sta operando con una precisa idea di organizzazione di tali segmenti e di visione di rappresentanza degli interessi. Man mano che questa policy ci porterà a crescere, maggiore sarà la forza della nostra voce”. L’indagine condotta, tra luglio e agosto, ha coinvolto un campione di oltre 700 comunicatori in tutta Italia, perfettamente bilanciati per genere (51.3% uomini e 47,4 donne) e ben distribuiti per fascia di età (28.8% sotto i 45 anni, 42.0% sopra i 54 e 29.2% tra i 45 e 54 anni). I comunicatori svolgono la propria attività per il 57% presso imprese private (non di comunicazione) il 27% in agenzie di comunicazione, il 21% in Istituzioni, enti o organizzazioni pubbliche, il 12% in fondazioni e organizzazioni no profit e solo il 7% in studi professionali. Sono molteplici gli ambiti e le aree di intervento della professionalità dei comunicatori per il 60% tocca la comunicazione d’impresa, per il 31% la comunicazione tecnica, 29% tematiche legate alla sostenibilità, 28% comunicazione pubblica e istituzionale, 26% tecnologia e innovazione, 14% in ricerca e sviluppo e solo il 7% si occupa di comunicazione politica. Per 4 intervistati su 5 (85%) le proprie competenze professionali dovranno crescere nei prossimi 3-5 anni per porsi in sintonia con evoluzioni tecnologiche come l’intelligenza artificiale e dei social media. Competenze che per il 63% del campione dovranno essere sempre più certificate e per il 66% è opportuno che esista un percorso di formazione specifico che porti alla loro certificazione a garanzia delle proprie credenziali e di quelle del cliente. Infatti, per l’84% del campione (49,4% molto e 34,8% abbastanza) i committenti non sono sempre in grado di valutare correttamente la vera qualità della comunicazione e dei comunicatori. La ricerca evidenza anche alcuni aspetti deontologici rilevati per la categoria, infatti per l’81% degli intervistati è saltata la differenza tra comunicazione e informazione i cui confini sono spesso labili se non addirittura superati, una mancanza che dovrebbe essere colmata con una corretta formazione deontologica soprattutto verso giovani comunicatori. Se i dati evidenziano come sia primario per i professionisti della comunicazione la costruzione di una consolidata rete di relazioni per cogliere le opportunità di sviluppo e crescita professionale altresì lo è per il 73% del campione la necessita di avere un soggetto, un’associazione o realtà capace di rappresentare le istanze della categoria. Infatti solo il 32% risulta iscritto ad una associazione professionale. Forte anche per il 68% dei comunicatori la richiesta di un sistema assicurativo capace di tutelare gli operatori dagli eventuali rischi professionali, immancabile per il 69% degli intervistati la necessaria creazione di un sistema di welfare integrativo, che affianchi quello pubblico per una migliore cura della salute del comunicatore e dei suoi familiari. La ricerca, presentata oggi è solo un altro tassello di un lungo percorso di studio e di lavoro condiviso che ha portato alla creazione dell’area comunicatori all’interno di Manageritalia grazie all’impegno e alla dedizione di Rita Palumbo coordinatrice nazionale area comunicatori di Manageritalia executive professional, che spiega: “I risultati dell’indagine sono molto significativi, così come lo è il numero di coloro che spontaneamente hanno partecipato alla survey. Il settore della Comunicazione professionale esiste, produce valore ed è in continua crescita. Chiede di essere rappresentato, tutelato, valorizzato. E' un obiettivo dell'area comunicatori rispondere ai bisogni di chi svolge questa professione ed è un dovere quello di offrire opportunità di lavoro di valore alle migliaia di giovani che si laureano in Scienze della Comunicazione e che, in ambiti professionali adeguati, molto potranno dare all'evoluzione dell'intero settore”. “Manageritalia executive professional comunicatori con le azioni condivise che sta portando avanti con le altre associazioni e organizzazioni – commenta Tiziana Sicilia, presidente Com&tec – valorizza il ruolo dei comunicatori professionali. Oggi è assolutamente necessario sensibilizzare di più e migliorare la cultura della moderna comunicazione presso istituzioni e business community, come è ancora più importante difendere, valorizzare e riconoscere ruolo e funzioni del comunicatore professionale, anche attraverso la certificazione di competenza ed esperienza, a garanzia delle tante aziende e realtà, private e pubbliche, che le richiedono”. Manageritalia executive professional comunicatori con la sua azione intende valorizzare il ruolo dei comunicatori, diffondere la cultura della moderna comunicazione presso istituzioni e business community nonché difendere e valorizzare ruolo e funzioni del comunicatore professionale anche attraverso la certificazione delle competenze e delle esperienze a garanzia delle tante aziende e realtà private e pubbliche che oggi richiedono sempre più personale e competenze qualificate e certificate. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)