(Adnkronos) – Ci sono volute oltre 200 ore di negoziati e 15 bozze prima di trovare un consenso sul linguaggio della dichiarazione finale del G20 nella parte relativa all'Ucraina, adottata ieri a Nuova Delhi. A parlare della maratona negoziale è stato lo sherpa indiano, Amitabh Kant, secondo cui per arrivare al risultato ci sono stati 300 incontri bilaterali tra i diplomatici della presidenza del G20 e le loro controparti. "La parte più complessa di tutto il G20 è stata arrivare a un consenso sui paragrafi sui temi geopolitici – ha detto Kant – Ci sono voluti oltre 200 ore di negoziati non stop, 300 incontri bilaterali e 15 bozze". "Abbiamo fatto la storia", ha detto ieri Narendra Modi al termine della prima giornata di lavori del G20, aperta ieri con il via libera all'ingresso a pieno titolo dell'Unione Africana nel gruppo e conclusa con la firma di un memorandum per un corridoio economico tra India, Medio Oriente ed Europa, che dovrebbe essere alternativo alla Via della Seta cinese.
Nel mezzo il via libera alla dichiarazione finale, con il compromesso sulla parte che riguarda la guerra in Ucraina. La Russia non viene citata, la sua aggressione non viene condannata, anche se si richiama il comunicato di Bali dell'anno scorso e le risoluzioni dell'Onu approvate in questi 18 mesi: un escamotage per 'salvare' il vertice, che rischiava di fallire proprio su questo punto. Per la sherpa russa un testo "equilibrato", mentre da Kiev è arrivata la bocciatura: "Il G20 non ha nulla di cui essere orgoglioso". "In un momento in cui l’economia globale soffre a causa della sovrapposizione degli shock legati alla crisi climatica, alla fragilità e ai conflitti, il summit di quest’anno ha dimostrato che il G20 può ancora trovare soluzioni ai nostri problemi più urgenti", ha scritto su X il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, parlando del vertice di Nuova Delhi che si conclude oggi. Biden salterà la sessione conclusiva del summit (iniziata alle 10.30 ora indiana, le 7 in Italia) e partirà per il Vietnam, dopo la visita, insieme agli altri leader del Gruppo, al Raj Ghat, il memoriale in omaggio al mahatma Gandhi. Oggi visita al memoriale del Mahatma Gandhi da parte dei leader del G20. Accolti dal premier indiano Narendra Modi, che ha regalato a ognuno di loro una sciarpa tradizionale di seta grezza 'angrakha' con il simbolo del vertice, i capi di Stato e di governo del gruppo, insieme a quelli dei Paesi invitati e ai responsabili delle organizzazioni internazionali, hanno deposto una corona di fuori al Raj Ghat, al cui ingresso campeggia la citazione di Gandhi: "La mia vita è il mio messaggio". La premier Giorgia Meloni è arrivata al memoriale poco prima delle 9 ora locale e ha scambiato qualche parola con Modi. La sessione conclusiva del vertice è prevista per le 12.30. Meloni interverrà sui temi della transizioni digitale e dell'intelligenza artificiale. In mattina la presidente del Consiglio ha anche in agenda colloqui bilaterali con il presidente della Repubblica di Indonesia, Joko Widodo, e con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. Dopo aver osservato un momento di raccoglimento, i leader – alcuni scalzi, altri in ciabattine – hanno deposto ognuno una corona di fiori davanti al memoriale. "Nell'iconico Rajghat, la famiglia del G20 ha reso omaggio al Mahatma Gandhi, il faro della pace, del servizio, della compassione e della non violenza", ha scritto su X Modi, secondo cui "gli ideali senza tempo di Gandhi guidano la nostra visione collettiva per un futuro globale armonioso, inclusivo e prospero". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)