(Adnkronos) – "Noi ci candideremo alle elezioni europee con il brand de 'Il Centro'. Ho detto che non saremo soli e abbiamo 9 mesi per presentare il nostro progetto. In questo scenario il mio sarà un appello a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva a mettersi in gioco. Il primo a mettersi in gioco sarò io, e lo farò candidandomi al Parlamento europeo". Lo ha annunciato il senatore Matteo Renzi in conferenza stampa a Milano. Il luogo è stato scelto non a caso, perché la candidatura sarà nella circoscrizione di Nord-Ovest, con la lista 'Il Centro'. "Per noi è un fatto politico di grande importanza: è il momento di scrivere una pagina nuova in Europa – ha detto Renzi – Le nostre ambizioni sono molto più alte. Candidiamo il Centro a governare l'Europa. Se noi facciamo un risultato tale da mandare qualcuno di noi al Parlamento europeo, quel qualcuno fa la differenza, perché quei numeri vedranno nel gruppo centrista un ruolo centrale nella maggioranza". "C'è uno spazio" in Europa. "E questo è il motivo per cui vi annunciamo che Italia Viva non lascia ma raddoppia", ha affermato ancora Renzi, lanciando la sua candidatura. Questo progetto non inciderà sul destino di Italia Viva, di cui comunque "il congresso si farà". Quanto a Carlo Calenda, "non ho nessun tipo di ostilità" nei suoi confronti". "L’ho voluto viceministro quando era rimasto fuori dal Parlamento. Poi l’ho voluto ambasciatore, poi ministro. Da parte mia c'è pieno rispetto. Auguri e buon lavoro ad Azione e Calenda". In conferenza stampa il leader di Italia Viva ha poi commentato l'intervista di Giuliano Amato sulla strage di Ustica. "La mia è veramente una constatazione di amarezza: da Amato mi sarei aspettato una sensibilità umana e un rispetto istituzionale che non ho trovato nelle sue parole. Ho trovato il compiacimento di fare un’intervista a effetto. Perché dici queste cose oggi e non te le ricordavi quando sei stato interrogato nel 2001? È un caso di prodigiosa memoria", ha affermato Renzi, sottolineando che "quando sei un ex presidente del Consiglio e parli di una delle grandi stragi di questo Paese, devi avere la consapevolezza che sul tuo cuore non c’è solamente un’emozione passeggera ma il peso di una comunità. Quando parli di Ustica ti avvicini in punta di piedi sapendo che ci sono 81 famiglie che piangono vite che non sono fiorite per una vicenda che presenta ancora dei contorni vergognosamente indecifrabili". "Non so spiegare perché" Amato abbia parlato solo ora, "ma – ha esortato Renzi – credo che oggi lui abbia il dovere più di ieri di dire tutto ciò che sa. Se sa qualcosa, lo dica. È diventato sottosegretario di Stato 3 anni dopo questa vicenda. Mi sarei atteso da Amato maggior rispetto istituzionale e più sensibilità verso le famiglie a cui rinnovo la massima disponibilità a fare tutti i passi che servono per arrivare alla verità. Per farlo però non servono interviste". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)