(Adnkronos) – "Ho risentito le parole di Amato quando depose davanti ai giudici e non disse niente di tutto ciò: è da capire perché a distanza di tanti anni cambia versione". Lo afferma all'Adnkronos Giuliana Cavazza, che perse la madre nell’esplosione del DC 9 Itavia del 27 giugno 1980, presidente onoraria dell’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, commentando le parole dell'ex presidente del consiglio Giuliano Amato sulla strage. "Ci sono sentenze e perizie chiarissime e deposizioni davanti ai giudici", aggiunge Cavazza dicendosi "molto perplessa". Cavazza sottolinea che "l'associazione convocherà per la settimana prossima una conferenza stampa". "I crimini di guerra non hanno prescrizione" e "se un'azione di guerra fu, per la quale hanno perso la vita degli innocenti, è giusto che i responsabili paghino", commenta quindi all'Adnkronos Anthony De Lisi, avvocato e fratello di Elvira De Lisi e zio di Alessandra, due delle 81 vittime della strage, mentre si dice pronto a rivolgersi "davanti a ogni sede competente" e anche alla Corte penale internazionale. "Non sono rimasto affatto sorpreso (dalle parole di Amato ndr) – sottolinea De Lisi – per noi che siamo stati tristemente addetti ai lavori in questa vicenda, nella quale ognuno di noi ha perso dei cari, non c'erano grandi misteri, si è capito subito che non era stata una bomba né un incidente aereo. La colpa vergognosa è che dopo 43 anni si tenti ancora di negare una verità che darebbe dignità alla memoria delle vittime". "Credo che Amato, che è un fine giurista e ha definito un'azione di guerra quella di Ustica, sappia meglio di me che i crimini di guerra non hanno prescrizione", prosegue De Lisi pronto ad attivarsi "davanti a ogni sede competente, anche internazionale". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)