(Adnkronos) – Il corpo delle donne è sempre più esposto sui media e sui social. Ne è convinto l’86% degli italiani. E se il 79% della popolazione ritiene le donne più libere di una volta di mettersi in mostra, anche sui social, per promuoversi in modo autonomo, per il 78% delle persone le donne si rappresentano sempre più come 'oggetto sessuale'. Le donne usano il corpo come arma di seduzione per il 76% delle persone e 'nulla è cambiato rispetto al passato' per il 73% degli italiani. La pensano così gli italiani intervistati nel primo sondaggio, statisticamente rappresentativo della popolazione, dedicato all’opinione pubblica sull’aspetto femminile e condotto da Yoodata/Polytech Italia e presentato oggi in un webinar a cui hanno partecipato Maura Gancitano, filosofa, saggista; Alessandro Amadori, psicologo e direttore scientifico Yoodata; Roy de Vita, primario di chirurgia plastica Istituto tumori di Roma Regina Elena, e Mariangela Dal Pra, amministratore delegato Polytech Italia. L'indagine rileva che le donne sono ritenute 'vittime dell’esposizione sui social’ per il 73% degli adulti e per l’80% dei 15-26enni, la Generazione Z che si rivela essere la più fragile. Le vicende del neofemminismo e dei movimenti come il #MeToo 'non sono bastati a cambiare la prospettiva’, dichiara il 63% delle donne e il 57% degli uomini del nostro Paese. L’aspetto femminile continua ad essere il centro dell’attenzione, con critiche o apprezzamenti, anche 'fuori dai social' per 4 su 10: commenti inappropriati sono riferiti soprattutto in famiglia (per il 43% delle italiane che hanno subito giudizi sul loro aspetto), per strada (35%), sul lavoro e a scuola/università (16%), tra amici (16%) e sui social (12%). Il 39% ha sofferto per critiche sul peso, il 13% per apprezzamenti, il 12% per la magrezza, il 10% per body shaming, il 5% sull’età, il 4% per commenti sessisti/discriminatori basati sull’aspetto, oltre a critiche su ‘bruttezza’, statura, capelli, naso, viso, occhi, difetti fisici, denti, seno e altro. Ciò che riguarda "la rappresentazione del corpo femminile in Italia non cambia, ci dice questo studio. Anzi sta peggiorando ed è sempre più confusa", commenta Maura Gancitano. "Se da una parte abbiamo più strumenti per capire quanto siano pericolosi i giudizi sul corpo femminile, anche grazie ai social, dall'altra continuiamo a ricevere messaggi che ci dicono che dobbiamo fare di tutto per avere un corpo perfetto. Questo ha un effetto negativo soprattutto sulle generazioni più giovani, che sono sottoposte a una enorme quantità di stimoli e modelli". Lo studio, continua Gancitano, "svela anche, però, che la fonte principale delle critiche sul corpo delle ragazze, centimetro per centimetro, è la famiglia e di questo purtroppo si parla pochissimo. È dalla famiglia che il nostro corpo inizia a essere guardato e giudicato, a volte anche per istinto di protezione dalle critiche esterne, ma in ogni caso con un effetto negativo sulla salute mentale". "La sensibilità alle critiche e ai giudizi altrui da parte delle donne cala con l’invecchiamento", sottolinea Alessandro Amadori che ha curato la ricerca."Sono soprattutto i ragazzi e le ragazze della Gen Z, che hanno dai 15 ai 26 anni di età, ossia gli stessi protagonisti della nuova relazione ‘utilitaristica’ con il corpo e la sua esibizione, a ritenere che le donne che espongono il proprio corpo sui media tradizionali e sui social corrano oggi un rischio elevato di essere vittime e oggetto sessuale. E sono anche la generazione che mostra una maggiore accettazione e confidenza col bisturi estetico che ritengono un modo come un altro per modificare il proprio aspetto, alla pari dei tatuaggi", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)