(Adnkronos) – ''Ho parlato a lungo con Morgan, gli ho detto di scusarsi spiegandogli che quando una persona si confronta con il pubblico deve imparare a controllarsi perché si deve ricordare che chi offende resta anonimo per cui Morgan dovrà pure farsi carico delle offese ricevute. Ma dire fro.. non è un'offesa''. Così il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi scende in campo in favore di Morgan dopo lo scalpore mediatico e social che si è scatenato intorno al'artista dopo i fatti accaduti durante il concerto al Parco Archeologico di Selinunte dedicato a Franco Battiato, dove il cantante ha preso di mira un gruppo di spettatori iniziando ad insultarli, anche con frasi omofobe. ''Essere gay oggi è una condizione normale – spiega Sgarbi – lui ha indicato una condizione ormai legittimata, non insultante. Morgan ha legittimamente espresso una sua condizione di dolore, quello di essere frainteso e di non essere compreso. La reazione certo – ammette – è stata esagerata da parte sua perché anche se hai ragione ti devi inca… per pochi secondi, non per mezza ora. Bastava dire: 'Lo spettacolo è mio e parlo di quello che voglio'''. Sul rischio di 'perdere il posto' nella giuria di 'X Factor' Sgarbi continua: ''L'artista maledetto è un artista grande. Lui è un maledetto vero e autentico, non è finto, non recita. Il vero maledetto non danneggia gli altri ma solo se stesso. Quindi perché punirlo? Così come si legittima qualsiasi trasgressione dovrebbe essere legittimata anche la sua ma se si volesse punire solo lui in realtà si creerebbe un paradosso perché confermerebbe che l'ultimo vero trasgressivo è Morgan'', conclude il sottosegretario alla Cultura. (di Alisa Toaff) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)