(Adnkronos) – "Non parteciperò a 'La Piazza'. Ero stato invitato un paio di giorni fa, in piena tempesta mediatica e non avevo avuto tempo per verificare di cosa si trattasse. Quando ho capito che la manifestazione, pur non configurandosi come un'attività politica in senso stretto, poteva essere caratterizzata anche come un'attività politica, ho deciso di non mischiarmi: il mio libro non ha alcun carattere politico e quindi ma ne tengo fuori". Così all'Adnkronos il generale Roberto Vannacci spiega il suo cambio di programma sulla partecipazione domenica alla kermesse di Affaritaliani a Ceglie Messapica. "Io partecipo a tutte quelle attività in cui si parla del mio libro, che è un'esternazione di pensieri e opinioni fatte da un libero cittadino – chiarisce Vannacci – ma mi astengo da qualsiasi partecipazione ad arene politiche o ad arene che possano comunque essere interpretate come tali". A quanto apprende l'Adnkronos da ambienti militari, dietro la decisione ci sarebbe la provocazione, pubblicata sul sito di Affaritaliani, della richiesta di dimissioni al ministro della Difesa Guido Crosetto proprio in merito all'affaire che ha coinvolto l'ufficiale. Per ora non scende in campo ma il generale Roberto Vannacci non chiude la porta alla politica. "Mi piace il mio lavoro e fare il soldato – conclude parlando con l'Adnkronos – ma qualora avessi un domani intenzione di cambiare idea prenderò in esame tutte le opportunità che mi si preparano davanti". Il generale ribadisce che tuttavia questo non significa una discesa in campo anche se nel futuro mai dire mai: "Faccio il soldato, come persona prudente e saggia non chiudo mai le porte, ma non solo rispetto alla politica: se uno, un domani, mi chiedesse di fare l'imprenditore e la cosa mi dovesse piacere perché dovrei rifiutare in anticipo? Non è saggio", conclude. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)