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La Nato sta conducendo una guerra "ibrida" ma "assolutamente totale e sanguinosa" contro Russia, in Ucraina, sfruttando Kiev come mezzo. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa russa 'Tass', è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un articolo per aif.ru pubblicato in occasione dell'anniversario dell'invasione georgiana dell'Ossezia del Sud e del riconoscimento da parte della Russia dell'indipendenza dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia. "Il regime fascista di Kiev avrà una fine rapida e ingloriosa. L'Ucraina potrebbe scomparire come Stato a causa dell'attuale conflitto. Le provocazioni ucraine, compreso il bombardamento di città e ponti, non hanno alcun effetto, il complesso militare-industriale russo ha dimostrato la sua efficacia", sottolinea ancora. "L'Occidente, e Kiev che è coordinata dall'Occidente, stavano preparando da tempo un'aggressione su larga scala contro la Russia: in risposta, la Russia ha dovuto lanciare un'operazione militare speciale in Ucraina per evitare un epilogo fatale". "Gli abitanti dell'Ucraina – rileva – prima o poi si stancheranno di vivere sotto il giogo dell'attuale regime di Kiev e sceglieranno leader adeguati che tratteranno la Russia come un vicino benevolo o addirittura come una casa comune". La Russia, secondo Medvedev, potrebbe annettere le regioni separatiste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud "se l'Occidente continuerà ad infiammare la situazione in Georgia". "Il riconoscimento da parte della Russia dell'indipendenza dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud nel 2008 era in linea con la volontà dei popoli di questi paesi, con la Carta delle Nazioni Unite e con una giustizia storica consolidata", sottolinea ancora Medvedev. "Il complesso militare-industriale statunitense è il principale beneficiario sia del conflitto georgiano-osseto del sud che di quello ucraino", aggiunge. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)