(Adnkronos) – "In quest'ultima settimana ho letto che il Benfica e il mio Braga stanno pensando di vendere Chiquinho e Tormena a club russi. Il Benfica, che in modo esemplare ha sviluppato campagne per aiutare l'Ucraina dall'inizio della guerra e il mio Braga, gestito da persone sensibili con un cuore immenso. Non ci voglio credere. Mi rifiuto di farlo". Così su Twitter, Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma, oggi al Lille e per tre anni alla guida dello Shakhtar Donetsk in Ucraina. "Due settimane fa un club russo ha cercato di acquistare Rogério, terzino sinistro del Sassoulo (oggi al Wolfsburg). Il club italiano ha rifiutato di avviare trattative e ha dichiarato che, per motivi etici legati alla guerra, non lo avrebbe mai fatto. Ero orgoglioso di pensare che 'il mio mondo' (quello del calcio, ndr) continua ad essere un esempio". "Lancio un appello – prosegue Fonseca – affinché il Benfica e il mio Braga seguano l'esempio del club italiano. So che il tempo passa e che le persone, nelle loro case, tendono a non sentire più molte notizie relative alla guerra in Ucraina. Ma ogni giorno la Russia continua a uccidere persone, soprattutto bambini innocenti, magari alcuni di loro a casa mentre guardano una partita di calcio. Una cosa la so, se il Benfica e il mio Braga chiuderanno accordi con i club russi, quei soldi gronderanno del sangue dei bambini che muoiono ogni giorno in Ucraina. E molti di questi ragazzi adoravano il calcio". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)