(Adnkronos) – "Il tema mi interessa. Ho letto gli appelli di Calenda, c'è una opposizione che si pone in modo responsabile, serio, garbato, non pregiudiziale. E' giusto dare un segale, indipendentemente dal fatto che poi troveremo una soluzione al problema. Apriremo il confronto e cercheremo di capire se c'è una soluzione". Lo ha detto Giorgia Meloni a Rtl 102.5 sul salario minimo. "Voglio tranquillizzare tutti, nessuno più di me si rende conto di quanto il problema sui salari c'è, noi ci abbiamo lavorato", ha aggiunto la premier. "Il salario minimo è un tema su cui ho dubbi – ha affermato – è un bel titolo, funziona come slogan ma nell'applicazione rischia di creare problemi", di introdurre "un parametro al ribasso sul salario dei lavoratori". Meloni si è detta poi "incuriosita dall'opposizione, al governo per 10 anni, scopre che c'è il problema del salario e del precariato e lo considera un problema del governo che c'è da nove mesi e non delle politiche precedenti". "Si figuri se qualcuno che ha l'obiettivo di abbassare le tasse sul lavoro non capisce il problema dei salari in Italia", ha aggiunto la premier. A stretto giro la replica delle opposizioni. "Presidente Meloni risponda sul punto – incalza Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Pd – È da marzo che il tema del salario minimo e della giusta retribuzione è in discussione alla Camera. E lo è per volontà delle opposizioni, perché per noi non è accettabile che ci siano 3 milioni di persone che pur lavorando restano povere. Perché per noi è inaccettabile che ci siano 3 milioni e mezzo di persone che lavorano a meno di 9 euro lorde all'ora. Perché noi sappiamo che le vostre scelte sul lavoro precario e i subappalti a cascata peggioreranno il problema. Possibile che in tutti questi mesi lei e la sua maggioranza non siate stati capaci di fare uno straccio di proposta? Noi ne abbiamo presentata una condivisa delle opposizioni. Cosa ne pensate? Vogliamo sapere questo. Ha detto che apre al confronto? Era ora. Noi ci siamo. Da oggi. Noi siamo pronti. E voi?", scandisce Guerra. Allo stesso modo il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, commenta: "Sul salario minimo continua lo stucchevole balletto di Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Stamattina la Presidente del Consiglio ribadisce di essere pronta al confronto. Allora non cerchi alibi e non accusi l’opposizione. Alla Camera c’è la nostra proposta che la sua maggioranza vuole cancellare con un emendamento soppressivo. Se davvero si vuole aprire il confronto basta ritirare quell’emendamento e discutere nel merito di una misura che vuole tutelare oltre 3 di lavoratori sottopagati e che il 70 per cento degli italiani afferma di apprezzare”. "Le parole di Giorgia Meloni sono incoraggianti, bene la sua apertura. A noi non interessa sventolare la bandierina del salario minimo, ma raggiungere il risultato", dice Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, a Omnibus. "Non vogliamo perdere tempo, ma se per raggiungere l’obiettivo occorre qualche settimana in più noi siamo disponibili, a patto che non sia un rinvio. Carlo Calenda lo ha detto più volte, siamo disponibili a discuterne anche nel mese di agosto, ma archiviare questo dibattito non è accettabile. Di fronte a 3 milioni di italiani con una paga oraria al di sotto dei 9 euro, eludere il problema sarebbe sbagliato”, conclude. Reazioni anche alla parola "slogan" usata dalla premier. "Secondo Giorgia Meloni il salario minimo orario 'funziona molto bene come slogan'. Mi stupisce che, da esperta di slogan qual è, non si accorga che il salario minimo è una proposta concreta in Italia e una realtà in Europa", dichiara la vice capogruppo M5S a Montecitorio Vittoria Baldino. "Informiamo, allora, la Presidente del Consiglio che introdurre un salario minimo orario vuol dire garantire stipendi dignitosi a chi nonostante lavori percepisce paghe da fame. La informiamo che il salario minimo orario esiste quasi in tutta Europa con risultati sicuramente migliori che in Italia visto che siamo tra i Paesi con salari più bassi", prosegue. "Il salario minimo orario non è uno slogan, è una proposta concreta, già sperimentata negli altri Paesi e soprattutto, serve! Serve a 4,5 milioni di lavoratori poveri. Blocco navale e dittatura sanitaria sono slogan, sonoramente perfetti ma vuoti e pericolosi, che l’hanno fatta campare di rendita e arrivare a Palazzo Chigi per fare niente di quello che aveva promesso", conclude. Per Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro, "il vittimismo della presidente del Consiglio è davvero stupefacente. Anziché rispondere nel merito della nostra proposta sul salario minimo ci accusa di fare slogan. Non vuole il confronto con l’opposizione, ma cerca solo alibi per buttare la palla in avanti e non fare nulla. La invitiamo a rispondere sulle cose che proponiamo oggi, non sulle cose del passato. Altrimenti il confronto di cui parla è solo un modo di perdere tempo. Noi siamo pronti ad andare in aula e votare anche ad agosto". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)