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Wang Yi è il nuovo ministro degli Esteri della Cina. Lo annunciano i media ufficiali cinesi dopo giorni di voci sulle sorti dell'ormai predecessore Qin Gang, scomparso dalla scena pubblica da un mese. L'agenzia ufficiale cinese Xinhua scrive di una decisione adottata alla quarta sessione del Comitato permanente della XIV Assemblea nazionale del popolo. Si è votato, scrive l'agenzia, per la nomina di Wang come ministro degli Esteri, mentre Qin "è stato rimosso" dall'incarico. Il leader cinese Xi Jinping ha firmato il decreto presidenziale, precisa la Xinhua. Qin, che ricopriva l'incarico da dicembre, è stato di fatto sostituito con quello che è stato il suo predecessore in una mossa inusuale. Non sono state fornite motivazioni per la decisione. In queste settimane l'assenza di Qin, evidenzia il South China Morning Post, ha dominato il dibattito politico interno ed è diventata "una delle più grandi crisi" per Xi da quando ha ottenuto lo scorso anno un inedito terzo mandato da leader. Il 69enne Wang, consigliere per la politica estera di Xi e già ministro degli Esteri dal 2013 al 2022, era in realtà più alto in grado del 57enne Qin, ormai diventato il ministro degli Esteri cinese con il mandato più breve di sempre. La decisione di rimuovere quest'ultimo dall'incarico, evidenzia il giornale, è arrivata durante una sessione straordinaria del Comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo all'indomani di una riunione del Politburo ed è in linea con le disposizioni in vigore dal 2021 che consentono al Comitato permanente di nominare o rimuovere dall'incarico componenti del Consiglio di Stato. L'ultima apparizione pubblica di Qin Gang risale al 25 giugno scorso, quando, all'indomani della fallita rivolta della Wagner, aveva ricevuto il vice ministro degli Esteri russo Andrey Rudenko. Quel giorno era stato ripreso sorridente al fianco del numero due della diplomazia di Mosca, dopo aver visto anche funzionari dello Sri Lanka e del Vietnam. Il governo cinese nelle settimane scorse aveva giustificato la sua assenza con non meglio specificati "moviti di salute". In realtà, dietro la sua scomparsa dalla scena pubblica potrebbe esserci una scappatella. Il 57enne Qin, diplomatico di carriera e fidato consigliere del leader cinese Xi Jinping, era stato promosso ministro degli Esteri a dicembre, dopo un breve periodo come ambasciatore negli Stati Uniti. Come capo della diplomazia cinese aveva usato toni molto aspri contro Washington dopo che le relazioni erano precipitate a un nuovo minimo a causa del sospetto pallone-spia cinese poi abbattuto sopra gli Stati Uniti. Aveva poi avuto un ruolo chiave nel riallacciare i rapporti, tanto da incontrare il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante la sua visita a Pechino a metà giugno. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)