(Adnkronos) – Un architetto di 59 anni è stato arrestato con l'accusa di essere il serial killer che oltre 13 anni fa uccise diverse donne, seppellendo i loro corpi nella spiaggia di Gilgo Beach a Long Island. L'uomo, Rex Heuerman, è stato incriminato grazie alle tracce di Dna sul cartone di una pizza che aveva mangiato, che combaciano con quelle trovate su almeno tre delle vittime, riferiscono i media americani. Arrestato giovedì notte, Heuerman si è dichiarato innocente. Il giudice ne ha convalidato l'arresto, sottolineando "l'estrema depravazione" dei reati di cui è accusato. L'uomo è stato incriminato per l'omicidio di tre prostitute – Melissa Barthelemy, Megan Waterman e Amber Costello – i cui corpi furono trovati nel 2010 a Gilgo Beach ed è sospettato anche della morte di una quarta, Maureen Brainard-Barnes, i cui resti sono stati rinvenuti nei pressi. Le quattro donne, ha detto il procuratore distrettuale Ray Tierney, furono trovate "in posizioni simili, legate similmente con nastro adesivo o cinghie, tre di loro avvolte in tela di sacco". Le accuse contro Heuerman i basano su dati del traffico telefonico che lo collegano alle vittime e un camioncino visto vicino all'abitazione delle donne. Il presunto serial killer comunicava con le sue vittime tramite telefoni usa e getta. Successivamente gli inquirenti hanno paragonato il Dna di un capello trovato sulla tela di sacco che avvolgeva i corpi con quello rinvenuto a gennaio su un cartone di pizza che Heuerman aveva buttato nel bidone d'immondizia davanti alla sua casa di Manhattan. I presunti omicidi sono tutti avvenuti mentre la moglie e i figli di Heuermann erano fuori città. Brainard-Barnes era scomparsa nel 2007, Barthelemy nel 2009, Waterman e Costello nel 2010. Ma i delitti potrebbero essere stati anche di più. Fra il 2010 e il 2011 sono stati trovati i resti di ben 11 persone (nove donne, un uomo e un bambino piccolo) a Gilgo Beach. Quattro dei corpi, fra cui quello dell'uomo e il bambino, non sono stati ancora identificati. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)