(Adnkronos) – Su un totale di 12.524 delibere approvate dall’Autorità fin dal suo avvio (aprile 1997-31 dicembre 2022), ne sono state impugnate 1.363, pari al 10,9%, e ne sono state annullate in via definitiva (con sentenza passata in giudicato), in tutto o in parte, 320, pari al 23,5% del totale delle delibere impugnate e al 2,6% di quelle adottate. Pertanto, l’indice di resistenza delle delibere dell’Autorità al controllo giurisdizionale si attesta attorno al 97,4%. E' quanto si legge nella relazione annuale 2023 dell'Arera che è stata illustrata oggi dal presidente Stefano Besseghini. Nell’anno 2022 si è registrato un aumento del contenzioso in termini di numero di ricorsi rispetto all’anno precedente. A causa principalmente dell’impugnazione, da parte dei produttori titolari di fonti rinnovabili della delibera sul meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia elettrica immessa da alcune tipologie di impianti Fer, introdotta in attuazione di un provvedimento del Governo, nel 2022 si sono infatti registrati 1.081 ricorsi totali (950 direttamente legati a questa fattispecie), rispetto ai 74 ricorsi totali nel 2021 (144 nel 2020). Nel 2022, il call center ha ricevuto ha ricevuto 1.254.318 chiamate in orario di servizio (+99% rispetto al 2021), con un tempo medio di conversazione di 238 secondi (erano 241 nel 2021). In linea con gli anni precedenti, il 96% delle chiamate ha interessato i settori dell’energia elettrica e del gas e il bonus sociale resta la tematica più ricorrente con il 68% dei contatti mentre le restanti (risoluzione controversie, pratiche aperte, Portali e Servizio a tutele graduali) si fermano al 32%. Le richieste scritte di informazione, rileva l'Arera, sono state 57.710 (quasi il triplo rispetto al 2021) e hanno interessato in larga parte i settori energetici (55.422), a fronte di 2.139 richieste per il settore idrico e 149 richieste per il telecalore. I primi cinque argomenti oggetto delle richieste sono stati: bonus sociale (58%), fatturazione (11%), mercato (10%), contratti (10%) e morosità e sospensione (5%). Le richieste di attivazione di procedure speciali informative per i settori energetici, nel 2022, ammontano a 41.958, in lieve flessione rispetto al 2021 (-4%). Nel 2022, il Servizio conciliazione ha ricevuto 24.339 domande (+19% rispetto al 2021), per una media di 108,3 domande su giorni lavorativi. Il 53% delle domande ha interessato il settore elettrico (+5% rispetto al 2021), mentre al gas è riconducibile una quota pari al 22% (-3,5%), il settore idrico si attesta al 13% (-5%). Le domande presentate da clienti dual fuel e dai prosumer, infine, coprono una quota pari, rispettivamente, all’11% e all’1%. Il 73% delle domande ricevute ha interessato utenze domestiche. Il tasso di accordo si attesta al 69% (-1% rispetto al 2021) con un tempo medio di conclusione di 54 giorni (4 in meno rispetto all’anno precedente). Guardando ai tre principali settori per numero di domande, è l’idrico a fare registrare il tasso di accordo maggiore (75%) su procedure concluse relative a tale settore, seguito dal gas (72%) e dall’elettrico (65%). Nel 2022 è di oltre 19,8 milioni di euro la 'compensation', ossia il corrispettivo economico ottenuto dai clienti o utenti finali mediante l’accordo di conciliazione (sotto forma di valore recuperato anche rispetto al valore della controversia oppure di rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate, rinuncia a spese e interessi moratori ecc.). “Nel 2022 si è ulteriormente rafforzato il ruolo e lo sviluppo della funzione giustiziale di Arera – ha commentato il presidente dell'Autorità, Stefano Besseghini – , come sede alternativa a quella giurisdizionale, ai fini della risoluzione sia delle controversie tra operatori e gestori di infrastrutture energetiche che di quelle in materia di connessione alla rete di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. “Lo Sportello per il consumatore energia e ambiente”, afferma Besseghini “ha continuato a rappresentare un presidio fondamentale di tutela per i consumatori dei settori regolati, tanto più in quelli energetici nei quali la prossima abolizione dei servizi di tutela e la crisi dei prezzi ha determinato una più consapevole e specifica domanda di informazione e assistenza da parte dei clienti finali”. Anche il Servizio conciliazione, secondo il presidente di Arera, “si conferma uno strumento efficace per la risoluzione rapida e senza costi delle controversie tra clienti/utenti dei servizi regolati da Arera e i loro fornitori, non risolte dagli esercenti con il reclamo”. Peraltro, nel 2022 è stato esteso ai settori idrico e del telecalore il tentativo obbligatorio di conciliazione già efficace nei settori energetici, presso il servizio e altri organismi qualificati, fra i quali le conciliazioni paritetiche e le Camere di commercio aderenti alla convenzione fra Autorità e Unioncamere, rinnovata alla fine dello scorso anno. In questo quadro, sottolinea Besseghini, “si conferma il ruolo delle associazioni dei consumatori non solo di impulso costruttivo alle attività di Arera, ma anche di assistenza specialistica e qualificata a beneficio, fra l’altro, dei consumatori poco avvezzi all’utilizzo di strumenti informatici o con ridotta capacità di analisi di problematiche afferenti al proprio contratto di fornitura”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)