(Adnkronos) – “Il nuovo piano vaccinale non è ancora stato reso pubblico, ma se ne conoscono i contenuti. È sostanzialmente molto simile a quello precedente anche se qualcosa in più viene detto sull’influenza pediatrica e sui richiami della pertosse anche in età adulta”. Queste le parole di Maria Triassi, professoressa ordinaria di igiene Università Federico II di Napoli, intervenuta al convegno ‘La vaccinazione anti – Herpes zoster nei soggetti fragili’, che si è tenuto nell’aula magna del Ceinge – biotecnologie avanzate dell’Università Federico II di Napoli. “Un concetto molto importante è quello della fragilità – ha continuato Triassi –. C’è molta attenzione sulle vaccinazioni dei soggetti fragili. Oggi si parla di Herpes Zoster perché ci domandiamo come proteggere i soggetti fragili da malattie che possono essere problematiche e invalidanti. Uno dei percorsi potenzialmente più virtuosi è l’utilizzo dell’ospedale, luogo centrale di cura come centro vaccinale, fondato sul rapporto di fiducia del paziente con lo specialista e con la struttura tutta. In questo senso, ciascun medico, indipendentemente dalla propria specializzazione e dalla propria attività, potrà svolgere un ruolo da protagonista nella corretta informazione al paziente sui benefici ed i potenziali rischi della pratica vaccinale”. “Le vaccinazioni dal 2017 – ha concluso l'esperta – sono state ampliate rispetto ai Lea, ne sono entrati a pieno titolo. Adesso c’è la novità della fragilità come concetto preferenziale per quanto riguarda la copertura vaccinale”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)