(Adnkronos) – "Che il calcio sia facile lo sanno dire tutti, bisogna dire qualcosa di diverso perché vogliamo scegliere se il calcio è facile e basta o se invece deve diventare qualcosa di moderno, come succede in tante altre professioni". Parola di Luciano Spalletti. Le dichiarazioni dell'ex allenatore del Napoli, ai microfoni di Sky Sport, da molti vengono interpretate come un 'messaggio' a distanza a Massimiliano Allegri. L'allenatore della Juventus, reduce da 2 stagioni negative, è uno degli alfieri della 'corrente' per cui il calcio è 'semplice': "Bisogna passare la palla a quelli con la maglia dello stesso colore", una delle 'massime' allegriane. "Io, così come tanti altri, voglio sentirmi dire qualcosa di diverso: lo ripeto, che il calcio è facile lo sanno dire tutti. È vero che è facile e in questo senso bisogna portarsi dietro le cose fatte da gente come Vialli, Mancini, Baggio, Del Piero e Totti, ma poi c'è da considerare anche il lavoro di altri calciatori che non avevano questa qualità per donazione di Dio ma dovevano ottenerla con lavoro e applicazione giorno per giorno", aggiunge Spalletti. "Per questo bisogna spiegare come hanno fatto quelli senza queste qualità a farcela e se c’è dell'altro in più da poter mettere a disposizione dei giovani. Il calcio ha bisogno di qualità e di cose sempre più qualitative", prosegue. Spalletti, dopo lo scudetto vinto a Napoli, per ora non sembra intenzionato a tornare in panchina: "La vedo dura – dice-, perché ho da aprire tutte le scatole che ho portato via da Napoli e devo mettere ordine. Inoltre ho delle questioni personali da mettere a posto e per le quali serve un po' di tempo. Vengono ad addizionarsi a quanto ho detto: sono stanco, avevo la famiglia e una figlia piccola distante, voglio stare un po' insieme a lei e con la mia famiglia". "Tra dieci giorni le squadre ripartono e io non so con quale entusiasmo sarei ripartito se fossi stato ancora un allenatore di Serie A o l’allenatore del Napoli. Loro meritano cose che io in questo momento non posso dare, anche se sono molto applicato e determinato. Sono esecutivo al massimo, però poi ho paura che mi manchi qualcosa. Per il momento rimango fuori, verso dicembre gennaio o febbraio si guarderà e si vedrà se si può avere una postura adatta per tornare a fare l'allenatore dentro lo spogliatoio, dove serve sintesi, fare dei video bellissimi e bisogna avere cose nuove e moderne da dire", afferma. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)