(Adnkronos) – "Alla luce di quanto accaduto oggi in Senato, la ministra dovrebbe seriamente valutare di fare un passo indietro". Così su Twitter Carlo Calenda dopo l'informativa al Senato da parte della ministra del Turismo Santanchè – in seguito a una puntata di Report – su presunte irregolarità delle aziende Visibilia e Ki Grou. "C'è una profonda differenza tra essere garantisti e sostenere che comportamenti gravemente inappropriati di un membro di governo debbano essere considerati irrilevanti fino a eventuale sentenza passata in giudicato", scrive il leader di Azione. "In tutte le democrazie liberali i membri di governo rispondono politicamente dei loro comportamenti, indipendentemente dalle vicende giudiziarie – prosegue Calenda -. Non abbiamo chiesto le dimissioni della Santanchè fino ad oggi. Abbiamo chiesto spiegazioni. Le spiegazioni date sono parziali, inesistenti o omissive. Ricordo che in questo caso si parla di mancato pagamento del Tfr, uso fraudolento della Cassa Integrazione, mancato pagamento di stipendi, mancata restituzione di fondi pubblici etc". "Alla luce di quanto accaduto oggi in Senato, la Ministra dovrebbe seriamente valutare di fare un passo indietro", conclude Calenda. "Il Ministro Santanchè non ha risposto nel merito esaustivamente. Le domande sul pagamento del Tfr, l'uso della cassa integrazione, benefit ed emolumenti, gestione dei fornitori, debiti fiscali sono rimaste senza risposta o con risposte parziali e omissive. Essere garantisti non vuol dire sostenere che ogni comportamento non sanzionato da una condanna definitiva è appropriato per un membro di Governo. Così funziona in tutti i Paesi civili del mondo". Così una nota di Azione. "Agli onori si accompagno gli oneri. E l'onere è in primo luogo quello di tenere un comportamento appropriato che non danneggi l'immagine del Paese e non sia difforme dai cittadini che rappresenta. Per questo riteniamo che sarebbe giusto per il Ministro valutare l'opportunità di fare un passo indietro. Non firmeremo inutili mozioni di sfiducia. Saranno la Presidente del Consiglio e il Ministro ad assumersi la responsabilità delle scelte che faranno", conclude il partito di Carlo Calenda. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)