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Escludere le aziende sanzionate, sia in materia di sicurezza o per Durc irregolari per mancata contribuzione dei lavoratori, dalla possibilità di ospitare studenti in alternanza scuola-lavoro. E' questa l'ipotesi su cui, a quanto si apprende, il ministero del Lavoro avrebbe dato ampia disponibilità a convergere raccogliendo una delle proposte presentate da tempo dai sindacati, nel corso del tavolo di confronto, presieduto dal sottosegretario Claudio Durigon, con Cgil, Cisl, Uil e Ugl sull'alternanza scuola oggi al suo secondo round. Ignoti per ora i tempi di scrittura dell'intervento anche se la data ultima non potrà sforare il prossimo settembre, la ripartenza scolastica infatti imporrebbe un'accelerazione; se ne riparlerà comunque in uno dei prossimi incontri, che saranno calendarizzati a breve. Al centro del tavolo inoltre anche la copertura degli infortuni in itinere degli studenti. Alla copertura Inail già prevista nel dl lavoro negli spostamenti tra scuola e lavoro dovrebbe aggiungersi anche una eventuale copertura del percorso da casa alla scuola, sulla falsa riga degli infortuni in itinere. Focus del ministero anche sulla formazione: la volontà sarebbe quella di rendere i corsi di 'educazione' alla sicurezza più smart, più accattivanti e più in sintonia con le giovani generazioni. Una formazione che dovrà essere 'massiccia', avrebbe spiegato il ministero, soprattutto nell'ultimo triennio delle scuole superiori. Resta aperta invece, la questione dell'obbligatorietà o meno dell'alternanza scuola lavoro che dovrà comunque sarà 'coerente con l'indirizzo scolastico dello studente'.
I sindacati, dal canto loro, incassano l'apertura del governo sulle aziende non virtuose ma chiedono un ampliamento della casistica. Circoscrivere l'esclusione alle sole imprese non in regola con il Durc o che siano state già sanzionate, non basta a garantire una completa garanzia di sicurezza. "E' apprezzabile l'apertura ma non è completa nel disegno, non è esaustiva: l'esclusione di aziende già sanzionate è solo una delle voci. Per noi servirebbe ampliare la portata dell'intervento includendo tra i criteri da rispettare anche la presenza o meno in azienda di un rappresentante della sicurezza, che le procedura di sicurezza siano ottemperate e che sia applicato il contratto nazionale", commenta il segretario confederale Cisl, Giorgio Graziani. Così in sostanza anche per la Uil che chiede "l'inserimento nei percorsi solo di quelle aziende che non abbiano subito sanzioni su salute e sicurezza sul lavoro, che applichino i Ccnl firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e che prevedano la presenza obbligatoria di un rappresentante della salute", elenca la segretaria nazionale Ivana Veronese che parla comunque di un "incontro interlocutorio".
Stessa linea anche per l'Ugl. "I percorsi di alternanza scuola lavoro rappresentano un momento di crescita per i giovani e le loro famiglie, ma, chiaramente, devono essere fatti eliminando ogni rischio", spiega il dirigente confederale Ugl, Fiovo Bitti. Voce critica invece quella della Cgil che chiede di "rivedere l’impianto dei Pcto per assicurare la sicurezza degli studenti in formazione”, sollecita la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David sottolineando come sul dossier "permangano significative criticità" oltre ad una incertezza sui prossimi incontri. "Nonostante la disponibilità dimostrata ad ascoltare i suggerimenti che sono stati posti dalle organizzazioni sindacali, non è stata assicurata alcuna prosecuzione della discussione sull'impianto complessivo dei Pcto ed è stato avviato un percorso di incontri su ulteriori temi relativi al tema della sicurezza sul lavoro”, conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)