(Adnkronos) – Sul tema dei migranti i 27 capi di Stato e di Governo riuniti a Bruxelles nel Consiglio Europeo, potrebbero decidere di pubblicare dichiarazioni del presidente Charles Michel sulla materia. E' una delle opzioni sul tavolo, si apprende da fonti Ue, per superare l'impasse imposto da Polonia e Ungheria, che ieri notte hanno bloccato le conclusioni del Consiglio Europeo per la dichiarata opposizione alla solidarietà obbligatoria votata a maggioranza qualificata a Lussemburgo, nel Consiglio Affari Interni che ha fissato la posizione negoziale sul regolamento in materia di gestione delle migrazioni e dell'asilo. Le trattative comunque continuano e non è detto che sia la soluzione che prevarrà, dato che ci sono "opzioni migliori" sul tavolo. In agenda oggi ci sono anche Cina, economia e relazioni esterne. In realtà, spiega una fonte Ue a margine dei lavori, i leader hanno posticipato la discussione sulle migrazioni, iniziando il summit discutendo di Cina, capitolo che è stato esaurito poco fa. Ora dovrebbero discutere di relazioni esterne. Un'altra delle opzioni sul tavolo per superare l'impasse è quella di pubblicare conclusioni su migration in cui si specifica che due Paesi non sono d'accordo. L'opposizione di Polonia e Ungheria, sia pure con qualche sfumatura differente, si fonda sull'argomento che nel 2018 si era deciso, nel Consiglio Europeo, di non procedere nel Consiglio Ue (cioè a livello di ministri, non di leader) a maggioranza qualificata sugli argomenti migratori, ma per consenso. Durante la discussione di ieri diversi leader hanno fatto notare che la situazione da allora è cambiata e che, in ogni caso, le conclusioni del Consiglio Europeo non cambiano i trattati Ue, che prevedono la maggioranza qualificata.
A prescindere dall'esito del Consiglio Europeo in corso, la posizione negoziale del Consiglio Ue (che è un'istituzione diversa dal Consiglio Europeo, con una presidenza a turnazione tra gli Stati membri) su uno dei regolamenti chiave del patto sulle migrazioni, che prevede la solidarietà obbligatoria (ricollocamenti, soldi o assistenza tecnica), è stata votata a maggioranza qualificata nel Consiglio Affari Interni di giugno, e questa cosa "non cambia". Il dossier è ormai avviato e ora Consiglio e Parlamento negozieranno il testo finale del regolamento, che, una volta approvato, si applicherà direttamente in tutti gli Stati membri dell'Ue. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)