(Adnkronos) – ''Non ci sono eroi'' nella rivolta armata guidata dal gruppo Wagner contro Mosca e risolta anche grazie al ruolo di mediazione svolto dal presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko. Lo ha detto lui stesso durante una riunione con i vertici delle sue forze armate. ''Ritengo che se la Russia crolla, tutti rimaniamo sotto le macerie. Moriremo tutti'', ha affermato Lukashenko. Secondo il presidente della Bielorussia, quindi, ''in nessun caso dovreste fare di me un eroe, né di me, né di Putin o di Prigozhin''. E questo ''perché tutti abbiamo perso di vista la situazione e poi abbiamo pensato come poteva essere risolta''. ''Non lo nascondo. E' stato doloroso assistere agli eventi che sono successi nel sud della Russia. Non solo per me, molti dei nostri cittadini li hanno presi a cuore perché la Patria è una'', ha dichiarato Lukashenko. Sullo sfondo della marcia verso Mosca organizzata dal gruppo Wagner, ha aggiunto, ''l'opposizione bielorussa era già pronta ad attuare lo scenario di una ribellione armata'', ma "c'è stata una falsa partenza". Il presidente ha dato al suo esercito ''l'ordine di essere pronto a combattere'' dopo la rivolta armata guidata da Wagner verso Mosca. Lo ha dichiarato lo stesso leader bielorusso durante l'incontro con i vertici della sicurezza. "Ho dato tutti gli ordini necessari per portare l'esercito alla piena prontezza al combattimento. Dobbiamo essere più forti delle minacce che incombono sulla nostra terra. E le minacce arrivano di nuovo dall'Occidente", ha aggiunto. ''La minaccia dell'Occidente incombe sulla Bielorussia'', ma Minsk ''ha le capacità tecniche per affrontarla''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)