Apprendiamo infatti con vivo interesse che il nostro dirigente provinciale, Daniele Pino, è completamente estraneo a qualsivoglia collegamento con l’inchiesta condotta dalla Procura di Forlì in relazione ai procedimenti di traffico internazionale di droga o alle imputazioni contestate al già Deputato Pini sulle sue vicende societarie e sulla vendita delle mascherine all’ AUSL, che tanto risalto mediatico nazionale hanno avuto. –
L’episodio, giornalisticamente parlando, forse potrebbe rientrare – a nostro avviso – nel diffusissimo “malcostume”, di rivolgersi a delle “conoscenze”, per autoreferenziarsi e proporsi al fine di realizzare aspirazioni lecite e per le quali si posseggono comunque i dovuti requisiti. Negare l’esistenza di simili rapporti in Italia sarebbe una pura ipocrisia. Certifichiamo, come O.S., che il trasferimento ad una sezione di P.G. non è una promozione né una elevazione che può garantire obiettivi o traguardi di carriera maggiori. Ricordiamo a noi stessi che l’incarico che produce maggiori punteggi per l’avanzamento di carriera è proprio quella del comandante di stazione, incarico che Pino Daniele ha rivestito per circa un ventennio senza demeriti e riuscendo già a conseguire il grado apicale nel suo ruolo, quello di “Luogotenente”. Ci piace inoltre ricordare che, con il trasferimento, Pino Daniele non solo ha perso l’alloggio di servizio, ma ha rinunciato anche ad emolumenti economici ed ha notevolmente allungato il tragitto di percorrenza quotidiana per spostarsi dalla propria residenza alla Procura della Repubblica di Ravenna e viceversa. L’incarico di addetto alla Sezione di PG della Procura della Repubblica, benché qualificato, non è certamente ambito e prestigioso per quanto attiene le possibilità di carriera che invece sono molto più ampie per il Marescialli che ricoprono incarichi di comando nei reparti dell’Arma, primo tra tutti quello di Comandante di Stazione. Chiediamoci invece il perché uno stimato professionista, abbia rinunciato al comando, chiedendo disperatamente di essere trasferito. L’ansietà che emerge dal bisogno del collega Pino Daniele di ottenere al più presto un trasferimento da Cotignola, abbandonando il vero incarico prestigioso di Comandante di quella Stazione, deve porre i dovuti interrogativi e deve condurre gli inquirenti a svolgere tutti gli approfondimenti del caso, che a nostro avviso oggi sono divenuti obbligatori. Siamo certi che le Istituzioni competenti saranno già in grado di fornire soddisfacenti risposte essendo già ufficialmente in possesso di adeguata documentazione a riguardo.
Siamo convinti che il dirigente Pino Daniele, uomo, sindacalista e Carabiniere, non sia affatto un corrotto, tantomeno un corruttore. Tutto verrà dimostrato in tal senso.
NSC è sempre al fianco dei lavoratori Carabinieri.