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Perché Evgheny Prigozhin ha fermato l'avanzata della Wagner verso Mosca? Quale accordo ha posto fine al 'presunto' golpe in Russia? E dov'è ora il leader dei mercenari? Nel day after della Russia di Vladimir Putin, abbondano le domande in uno scenario da decifrare dopo la rivolta che si è fermata a 200 km dalla capitale. Prigozhin, venerdì sera considerato un traditore, 24 ore più tardi è stato sostanzialmente 'perdonato', così come i suoi miliziani. Dall'orlo della guerra civile si è tornati ad una apparente normalità, grazie all'intervento del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, mediatore a sorpresa. I profili Telegram russi descrivono una Wagner ora mercenari divisi tra chi confidava in un'azione decisa e chi continua a seguire il leader. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha reso noto che i miliziani non subiranno procedimenti penali: sono liberi di tornare nelle loro basi, in attesa che venga definito il rapporto tra la formazione e il ministero della Difesa. La Wagner finirà sotto l'ombrello delle forze armate? Tutta o in parte? Il principale interrogativo riguarda Prigozhin. Il leader della compagnia, dopo il dietrofront, avrebbe dovuto raggiungere la Bielorussia, secondo il Cremlino. Non è chiaro però dove si trovi ora, dopo aver salutato nella serata del 24 giugno i cittadini di Rostov. Ai media che dalla Russia hanno provato a contattarlo, è arrivata una risposta interlocutoria dell'ufficio stampa: "Manda i saluti a tutti e risponderà alle domande quando comunicherà normalmente". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)