(Adnkronos) – La 'Marcia per la Giustizia' proclamata dal capo del Gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, che ieri ha mosso le sue truppe in rivolta verso Mosca, si è fermata a soli 200 chilometri dalla capitale allontanando – almeno per il momento – lo spettro della "guerra civile" in Russia il cui inizio è stato annunciato ieri dal leader della brigata di mercenari. Almeno 15 soldati i soldati russi che sarebbero stati uccisi durante la rivolta, spiega il sito dell'opposizione bielorussa Nexta, citando canali Telegram filo-Cremlino. "Siamo arrivati a 200 chilometri da Mosca senza versare una goccia di sangue. Ora che per continuare dovremmo versarne, per senso di responsabilità facciamo invertire la rotta ai nostri convogli e facciamo ritorno alle nostre basi", ha spiegato ieri Prigozhin, confermando in un messaggio audio il dietrofront all'avanzata delle sue truppe. Ma il Cremlino – spiega oggi un'analisi dell'Institute for the Study of War (Isw) – "ha faticato" per mettere insieme una "risposta rapida ed efficace" davanti all'avanzata della Wagner su Mosca. L'Isw ha rimarcato le "debolezze della sicurezza interna probabilmente dovute alla sorpresa e all'impatto delle pesanti perdite in Ucraina", sottolineando che gli uomini della Wagner "probabilmente avrebbero potuto raggiungere la periferia di Mosca se Prigozhin gli avesse ordinato di farlo". Ed è "degno di nota il fatto che Rosgvardia non sia intervenuta neanche quando la Wagner ha catturato risorse militari critiche a Rostov sul Don e distrutto aerei militari russi", ha aggiunto l'Isw. Le restrizioni al traffico rimangono comunque in vigore sull'autostrada principale M-4 "Don" nelle regioni di Mosca e Tula. A comunicarlo è l'Agenzia federale delle strade su Telegram secondo Reuters. La M4 collega Mosca con il sud e le autorità l'hanno chiusa ieri mentre i combattenti Wagner si facevano strada da Rostov.
Intanto è stato spento l'incendio scoppiato in un serbatoio di carburante in una raffineria di petrolio vicino a Voronezh, città della Russia sudoccidentale che ieri era stata temporaneamente occupata dalle forze della Wagner. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Tass, citando il ministero per le Situazioni di emergenza secondo il quale i vigili del fuoco hanno spento completamente l'incendio, che ha distrutto un serbatoio da 5mila tonnellate di cherosene. La Tass non ha fornito spiegazioni sulla causa dell'incendio, ma diversi video sui social media hanno mostrato almeno un elicottero militare nelle vicinanze. E' tornata quindi la calma intorno al quartier generale del distretto militare meridionale a Rostov sul Don, la città del sud della Russia occupata e poi liberata ieri dai mercenari. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti, precisando che il traffico lungo Budennovsky Prospekt è ripreso. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)