(Adnkronos) – “I dati del 2022 ci dicono che sono oltre 500 miliardi di euro di export con 580 miliardi di tonnellate di merce. Il primo paese che importa le nostre merci è la Germania, a cui i prodotti del made in Italy fanno gola da sempre. Visti i numeri è chiaro che tanto del nostro Pil passa anche da trasporti e logistica, che rappresentano un asset strategico. A questo proposito abbiamo due problemi importanti che possono rappresentare una futura criticità se non si interviene in modo programmatico. Il primo riguarda i player della logistica, banalmente chi trasporta le merci. Oggi quelli più strutturati sono tutti esteri e spesso provenienti proprio da paesi concorrenti. Questi operatori rischiano di diventare l’ago della bilancia dell’export italiano. Non possiamo permetterlo". Lo ha detto Alessandro Peron, segretario generale Fiap, federazione italiana autotrasportatori professionali e responsabile Aepi trasporti e logistica, intervenendo al 'Meeting del made in Italy' in corso a Roma. "È determinante che il Governo -ha continuato- faccia di trasporto e logistica un asset strategico del made in Italy. E che non venga considerato solo un costo del prodotto ma una leva per guadagnare punti di Pil. Secondo problema è legato alla questione delle Alpi. Il 40% della merce viaggia sulle Alpi e circa il 15% passa per il Brennero. In particolare la questione del Brennero, visto che l’Austria limita il traffico dei mezzi pesanti, è un problema assai rilevante per l’export italiano". "Bene il lavoro di Salvini, ma serve un tavolo interministeriale coinvolgendo oltre al ministero dell’ambiente anche quello del Made in Italy e dell’Agricoltura. Serve una presa di posizione del Governo per evitare qualsiasi limitazione all’import e export", ha concluso. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)