(Adnkronos) – Kathrina Alvarez, la madre di Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa da 13 giorni mentre stava giocando nel cortile dell'ex hotel Astor di Firenze, dove viveva con la famiglia, ha telefonato all'Arma dei carabinieri per chiedere aiuto la prima volta alle ore 18.41 di sabato 10 giugno, giorno in cui la piccola è svanita nel nulla. L'operatore della centrale operativa che ha risposto ha indicato alla mamma di portare immediatamente una fotografia della bambina in una caserma. E la donna ha acconsentito. E' quanto hanno precisato fonti investigative che si stanno occupando delle ricerche della piccola di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, per cui si indaga per un possibile rapimento. Nell'unica caserma dei carabinieri dove Kathrina Alvarez si è presentata, fanno sapere le stesse fonti investigative, l'hanno fatta subito accedere e immediatamente i militari hanno allertato la Prefettura affinché attivasse il piano di ricerca per le persone scomparse e ciò prima ancora di prendere la denuncia. Dalle indagini è risultato anche più lungo il lasso di tempo in cui sarebbe avvenuto il rapimento: in tutto si parla di circa 1 ora e 45 minuti. Si tratta del periodo che passa dall'ultima volta che Kata viene vista a quando scatta l'allarme per la scomparsa. Alle 15.01 di sabato 10 giugno una telecamera esterna ha ripreso Kata davanti a uno degli ingressi dell'ex hotel in via Boccherini e tra le 15.12 e le 15.13 viene nuovamente inquadrata mentre sale le scale e poi le riscende per andare nel cortile. In quel momento la mamma sta tornando dal centro di Firenze, dopo il turno di lavoro e arriva nell'ex albergo alle 15.45. Ma, secondo quando avrebbe riferito ai magistrati, non vede subito la figlia che pensa stia giocando con il fratellino maggiore, 8 anni. La donna va in camera e solo dopo circa un'ora avrebbe iniziato a cercare Kata, quindi poco prima delle 17, e non trovandola in cortile inizia ad allarmarsi e a chiedere aiuto. Poi alle 18.41 telefona ai carabinieri. Sempre sabato 10 giugno alle 20 circa si stampano i primi volantini delle ricerche con sopra l'immagine di Kata in bianco e nero e una scritta con un pennarello rosso "Scomparsa bambina vestita di rosa". Persino quel volantino però solleva un interrogativo: viene indicato che la piccola è sparita in via Monteverdi, ma l'ex hotel Astor è situato a un altro incrocio. Forse è stata solo una svista. Tuttavia in via Monteverdi, si scoprirà più avanti, c'è il cancello di una corte di alcuni condomini che è separata dal cortile dell'ex hotel solo da un muretto. Una possibile via di fuga che al momento non è stata esclusa. Perché la sera della sparizione viene indicata proprio quella via, sbagliata, nel volantino? Persone vicine alla mamma di Kata dicono che per loro via Monteverdi era comunque accanto all'ex albergo. Nel frattempo continuano a tutto campo le ricerche. Dopo il vertice che si è tenuto mercoledì nella Procura fiorentina, con il coordinamento del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, che conduce le indagini con i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, è in pieno svolgimento il vaglio delle immagini riprese dalle circa 1.500 telecamere di videosorveglianza presenti in città, un compito affidato al Ros e ai militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri. Le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell'area dell'ex albergo non avrebbero fornito informazioni utili circa la sparizione di Kata, come i familiari chiamano la bambina. Da qui l'esigenza di allargare il perimetro dei filmati registrati dalle videocamere che è stato esteso all'intera città, in modo da poter individuare tracce legate ai possibili rapitori della piccola Kata. Approfondimenti investigativi sono in corso anche sulle dichiarazioni rese da alcuni testimoni che avrebbero riferito di aver visto nel pomeriggio di sabato 10 giugno dietro l'albergo un furgone con targa romena dove sarebbe stata caricata della merce. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)