(Adnkronos) – Oltre 300 mila italiani (un sesto sono donne) vivono con un cancro della vescica, che rappresenta il 3% di tutti i tumori ed è la seconda neoplasia urologica nell’uomo, dopo quello della prostata. Una malattia che ha registrato un aumento dell’8% solo nell’ultimo anno e che è fondamentale individuare precocemente, e soprattutto in modo preciso, con un’analisi genomica che ne definisca il profilo molecolare. Per questo sarà sviluppato un test (per uso in vitro diagnostico) in grado di rilevare le alterazioni genetiche, con valore predittivo, finalizzato al trattamento con terapie a target molecolare. Si tratta di un test altamente efficace – si legge in una nota – attraverso una procedura di analisi rapida che richiede solo tre ore, utilizzando la tecnologia Real-Time Pcr. Questo consentirà ai medici, in base alla composizione genica, di indirizzare i pazienti verso trattamenti farmacologici personalizzati con terapie a target molecolare. Il test in arrivo – prosegue la nota – è frutto di un accordo di collaborazione tra Diatech Pharmacogenomics e Janssen Pharmaceutica NV, finalizzato a migliorare l'accesso alla medicina di precisione dei pazienti con tumore della vescica. "Negli ultimi anni l’attenzione della ricerca si è sempre più focalizzata sullo sviluppo di nuovi test diagnostici in grado di rilevare le alterazioni geniche di valore predittivo in oncologia – spiega Oliva Alberti, Ceo di Diatech – Allo stesso tempo è già disponibile e di prossima introduzione un numero sempre maggiore di farmaci ‘intelligenti’ in grado di colpire specifiche mutazioni geniche, con grande impatto positivo sulla qualità della vita dei pazienti oncologici e con l’obiettivo di rendere le patologie tumorali sempre più curabili. Questo per il tumore della vescica è un test assolutamente innovativo e noi siamo felici di avviare questa nuova collaborazione con Janssen”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)