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Esame di maturità 2023 al via domani, mercoledì 21 giugno, con la prima prova scritta. Prima prova che accerta, si legge sul sito del ministero dell'Istruzione e del Merito, "sia la padronanza della lingua italiana (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti". La prova si svolgerà dalle 8:30 con modalità identiche in tutti gli istituti e ha una durata massima di sei ore. I candidati possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: il ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato, scrive ancora il ministro. A una settimana dalla prima prova scritta, che vedrà impegnati 536.008 studenti, è partito come ogni anno il 'tototema'. Vari gli argomenti gettonati: si va da D'Annunzio a Pirandello, da Re Carlo III all'Intelligenza artificiale fino alla guerra in Ucraina. Sette le tracce previste e per indovinare l'argomento si studiano ricorrenze, anniversari, eventi particolari nonché di attualità come gli 80 anni dalla caduta del fascismo (25 luglio 1943), o i 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione Italiana (1° gennaio 1948). Ma ora c'è anche la morte di Silvio Berlusconi che potrebbe sparigliare le previsioni. La seconda prova, che si svolgerà giovedì 22 giugno, riguarda una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verte su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Quest’anno torna ad essere una prova nazionale (mentre lo scorso anno le tracce erano state elaborate dalle singole commissioni d'esame). Il ministero, con un apposito decreto, ha definito le discipline oggetto di questa seconda prova. Nei giorni delle prove scritte, è vietato utilizzare a scuola telefoni cellulari, smartphone e smartwatch di qualsiasi tipo, dispositivi di qualsiasi natura e tipologia in grado di consultare file, di inviare fotografie e immagini, nonché apparecchiature a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere. Sono escluse dal divieto le calcolatrici scientifiche e/o grafiche. È vietato l’uso di dispositivi elettronici portatili di tipo palmare o personal computer portatili di qualsiasi genere in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni wireless o alla normale rete telefonica con qualsiasi protocollo. Per eventuali violazioni è prevista, secondo le norme sui pubblici esami, l’esclusione da tutte le prove di esame. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)