(Adnkronos) – Con la presentazione ufficiale della candidatura italiana per ospitare l'Einstein Telescope, effettuata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il prestigioso progetto scientifico europeo prende piede nel sito di Sos Enattos, in Sardegna. È stato cruciale identificare un sito geologicamente compatibile per garantire il funzionamento ottimale del rivelatore di onde gravitazionali più sensibile al mondo. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che è partner del progetto Einstein Telescope (ET), ha condotto esperimenti nella miniera di Sos Enattos a partire dal 2019. Ora, grazie ai finanziamenti ottenuti attraverso il progetto MEET, sostenuto dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) con fondi NextGeneration EU provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l'INGV realizzerà le infrastrutture per un nuovo osservatorio geofisico sotterraneo nella miniera di Sos Enattos. Questo osservatorio sarà dedicato allo studio dell'interno della Terra da un'ottica privilegiata, dove la calma sismica e geodinamica contribuiscono a garantire dati geofisici di altissima qualità. Carlo Doglioni, Presidente dell'INGV, ha sottolineato l'importanza delle ricerche condotte dall'istituto, affermando: "Le ricerche dell'INGV e la caratterizzazione geologica di Sos Enattos sono state essenziali nelle fasi preliminari che hanno portato alla candidatura della Sardegna per ospitare l'Einstein Telescope." Il progetto Einstein Telescope coinvolge numerosi ricercatori e tecnologi dell'INGV che lavorano nel campo delle geoscienze. Inoltre, collaborano attivamente con una comunità internazionale composta da oltre 1.300 ricercatori impegnati nella realizzazione di questo ambizioso progetto europeo. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)