Palermo, poliziotto massacrato durante arresto, Marco Pitti (LES): “Volevano rubargli la pistola e ucciderlo, iniziamo ad indignarci anche per la violenza contro la polizia”
“I fatti di due sere fa a Palermo sono di una gravità inaudita. Un collega è stato massacrato da una calca di persone che volevano impedire l’arresto di un pregiudicato straniero. Il collega, che ha ricevuto 40 giorni di prognosi, è stato buttato per terra, colpito con un cestino dei rifiuti, gli hanno stritolato un braccio e tentato di spezzare le dita di una mano, è stato preso a pugni in faccia e infine hanno anche tentato di sottrargli la pistola per ucciderlo. È vivo per miracolo grazie al nuovo cinturone in dotazione alla polizia che ha scongiurato un nuovo caso Trieste”.
È quanto denuncia Marco Pitti, segretario provinciale di Palermo del sindacato di Polizia LeS (Libertà e sicurezza).
“La violenza nei confronti della polizia, anche se non fa notizia, possiamo assicurare che è arrivata a livelli inaccettabili. Coloro che hanno aggredito il collega – prosegue Pitti – sono per lo più pregiudicati. Bene ha fatto il questore a predisporre controlli ad Alto Impatto, ci auguriamo sia solo l’inizio di un percorso di recupero per la comunità. A seguito di questi fatti gravissimi – continua il sindacato – ci appelliamo al
Capo della Polizia Vittorio Pisani affinché venga qui a Palermo a portare il messaggio che chi usa violenza contro un poliziotto non può farla franca. Stesso appello – conclude Pitti – lo rivolgiamo ai magistrati: punite i colpevoli, chi colpisce un poliziotto, colpisce lo Stato”.