NSC Calabria “le nostre Stazioni non sono delle confort-zone, ma la spina dorsale dell’Arma”.
In queste sere tutti gli italiani hanno potuto seguire sulle reti Rai, precisamente Rai Uno, la docu-serie denominata “Basco Rosso”, una serie TV che descrive il percorso addestrativo e selettivo per far parte di uno dei più importanti Reparti d’élite dell’Arma dei Carabinieri, lo Squadrone Eliportati Cacciatori, il Reparto Specializzato che meglio riesce a coniugare la duplice anima di forza armata e forza di polizia dell’Arma dei Carabinieri.
NSC Calabria oltre a conoscere e riconoscere le qualità professionali dei “Cacciatori”, apprezza lo sforzo mediatico che l’Arma dei Carabinieri pone in essere attraverso varie trasmissioni come “avamposti” o quella trasmessa in questi giorni, che riescono a mostrare al cittadino i sacrifici e la dedizione che gli uomini in divisa hanno quotidianamente nello svolgere il proprio delicato compito.
“Tuttavia – sottolinea la segreteria di NSC Calabria – è imbarazzante come siano stati scelti nel ruolo di front-man personaggi inadeguati a mostrare le qualità della nostra amata Istituzione, ed esprimiamo il nostro disappunto rispetto alle affermazioni espresse dal Ten. Col. Barbieri Emanuele, Comandante del Reparto Addestrativo del 1° Rgt CC Par. Tuscania, incaricato del percorso selettivo e formativo dei cacciatori.”
Il disappunto è relativo alle frasi pronunciate dall’ufficiale e andate in onda nella trasmissione. L’ufficiale nell’illustrare le qualità di un “Cacciatore” ha dichiarato “questo vi porterà a capire anche che l’impiego in territoriale forse è leggermente più semplice di quello del cacciatore. In territoriale ho dei turni ben prestabiliti e a meno che non succeda qualcosa so che posso andare a casa ad una certa ora, il cacciatore non lo sa perché la chiamata arriva anche all’ultimo momento. Vi dovete trovare a fronteggiare situazioni difficili tutti i giorni se non siete pronti ad affrontare questo ritornate alla confort zone del lavoro di stazione od ovunque altro dove siete stati impiegati fino ad oggi”
“Tali affermazioni – dichiara la segreteria regionale calabrese di NSC – sono del tutto inadeguate e inopportune da esternare a porte chiuse all’interno di un’aula di un istituto di formazione dell’Arma dei Carabinieri. Dimostrano la scarsissima conoscenza dei compiti delle stazioni da parte di quell’ufficiale, a cui si vuole ricordare che la principale attività dell’Arma dei Carabinieri è quella di garantire il servizio di prossimità attraverso la linea territoriale. Probabilmente, il Ten. Col. Barbieri ha servito poco o nulla in un reparto territoriale perché diversamente avrebbe evitato di utilizzare nella stessa frase il termine “confort zone” e “stazione”.”
Per esaltare l’immagine dei “cacciatori” sarebbe semplicemente bastato descriverne i numerosi pregi invece di denigrare il ruolo di migliaia di altri carabinieri che costituiscono la spina dorsale dell’Arma.
La condotta del Ten. Col. Barbieri ha evidentemente leso pubblicamente l’immagine dell’arma territoriale trasmettendo ad un’amplia platea un messaggio negativo, stimolando nell’immaginario collettivo la percezione che i carabinieri in forza alle stazioni siano dei pelandroni che affrontano il loro servizio con spensieratezza ed agio.
NSC Calabria ritiene quelle frasi divisive e non confacenti allo spirito di corpo tipico di una forza armata, pertanto ha inviato una nota al Comando Generale per valutare l’inopportunità dell’intervista che rimane da censurare, per prendere le distanze da tali affermazioni ed affermare con azioni concrete, quali il riconoscimento di una specializzazione ai militari in forza alle stazioni, l’importanza dei militari della linea territoriale.