Ma cosa si sono messi in testa il Capo del DAP ed il Provveditore regionale che in maniera irresponsabile non fermano questa incredibile piena che sta inondando di detenuti il carcere di Taranto in una maniera inverosimile?
Eppure questi signori vengono informati dei gravissimi eventi critici che giornalmente accadono nel carcere di Taranto ormai alla mercè dei detenuti sempre più violenti e prepotenti, poiché consapevoli che i pochi poliziotti in servizio, nonostante il coraggio e la professionalità dimostrata in più occasioni, nulla possono contro lo tsunami di detenuti che si abbattuto sul penitenziario del capoluogo Jonico.
Ormai quasi giornalmente accade che :un detenuto 1 detenuto sia stato aggredito da suo connazionale rumeno alla sezione giudicabile riportando danni importanti; 1 extracomunitario sia salito sulla tettoia del passeggio x protesta e li ci è rimasto fino a quando i poliziotti sono riusciti a farlo scendere ;sempre al reparto giudicabili due detenuti siano stati aggrediti finendo in ospedale, ma potremmo continuare con questo bollettino di guerra che non sembra interessare i responsabili dell’amministrazione penitenziaria.
Il 13 Settembre u.s., il SAPPE , sindacato autonomo polizia penitenziaria, presentò un esposto alla magistratura di Taranto denunciando una situazione di grave pericolo presente presso il carcere di Taranto, indicando nei vertici del Dap e nel provveditore regionale i corresponsabili(secondo noi) sia degli eventi critici avvenuti negli ultimi tempi, a partire dai suicidi dei detenuti, dalle rivolte, dalle aggressioni ai poliziotti ecc.ecc., sia di quello che potrebbe accadere a seguito della loro irresponsabile politica di riempire il carcere come un uovo.
Come pure denunciammo la carente assistenza sanitaria ai detenuti, soprattutto quelli con problemi psichiatrici che in assenza di ciò hanno creato una serie di situazioni critiche a partire dalle aggressioni a poliziotti ed operatori che ne hanno messo a rischio la vita.
Il SAPPe ha invano sperato che la gravità della situazione presente nel carcere di Taranto avrebbe indotto la procura di Taranto a muoversi con sollecitudine , poiché è rimasto l’unico organo che potrebbe costringere il capo del DAP a prendere provvedimenti concreti per riportare la legalità e la sicurezza all’interno del penitenziario a partire dallo sfollamento di almeno 350 detenuti.
Peraltro questa situazione che ha costretto ad allentare i controlli, consentirebbe ai tanti pericolosi delinquenti ristretti nel carcere di poter continuare a mantenere il potere ed il controllo del territorio attraverso i colloqui con i familiari che oramai sono diventati una bolgia, (poichè salette colloqui previsti per una popolazione di 300 detenuti ora ne devono ospitare 800 ), e con i telefonini nonostante i numerosi sequestri, senza dimenticare la possibilità di introdurre materiale proibito a partire dalla droga, per sottomettere tossicodipendenti ed altri detenuti.
Il SAPPE si appella perciò alla magistratura di Taranto per spezzare questa catena che costringe tanti poliziotti a lavorare in condizioni dantesche, senza alcuna protezione o prevenzione, e senza sapere se alla fine del turno potranno ritornare o meno a casa(vivi).
Una situazione vissuta molto male anche dai tantissimi detenuti che vorrebbero scontare la pena in santa pace , ma che non possono poiché sottomessi alla violenza e prepotenza di una folta frangia di detenuti che hanno capito quanto sia debole in questo momento l’argine posta dai tanti poliziotti a difesa dei diritti degli altri detenuti e della legalità.
Servitori dello stato che stanno pagando in prima persona con minacce, aggressioni non solo verbali, la vigliaccheria di chi ha deciso di chiudere gli occhi sulla grave situazione del carcere di Taranto, regalando di fatto il carcere ai detenuti, e che spera di farla franca scaricando eventuali situazioni drammatiche sui lavoratori.
Cosa a cui il SAPPE si opporrà con tutti i mezzi , poiché come analiticamente illustrato negli esposti presentati alla magistratura , i Ministri della Giustizia, i Capi del DAP ed i tanti altri Dirigenti che hanno previsto un organico di polizia penitenziaria per 350 detenuti, secondo noi, hanno gravissime responsabilità poiché hanno ammassato 800 detenuti(grazie anche al provveditore regionale) senza però adeguare minimamente tale organico, che nei fatti ha portato il carcere di Taranto in una pericolosa spirale di cui gli effetti potrebbero essere devastanti per tutti.